“Senza confini”: le opere di artisti nel segno dell’Hispanidad

Una mostra collettiva rappresenta una serie di artisti ispanici. Senza confini: è questo il titolo dell’esposizione organizzata alla Galleria d’arte “Arca di Noesis”, spazio culturale nel centro di Roma aperto alle più varie iniziative, a metà strada tra il Colosseo e l’Ospedale Celio, in un’area tra le più ricche di testimonianze archeologiche. Anzitutto, perché questo nome dalle radici biblico-elleniche? Il termine greco noesis, tradotto in italiano noesi, è usato per la prima volta da Diogene di Apollonia, pensatore del V secolo avanti Cristo il quale – discepolo tardo di Anassimene, e precorrendo, in parte, Platone ed Georg Wilhelm Friedrich Hegel – sostiene che il principio di tutte le cose, l’aria, sia l’atto di pensiero, la noesis, di un Dio onnisciente (ecco già, in parte, l’idea del demiurgo platonico) che dà così ordine e misura al cosmo. La galleria ha ospitato con successo opere (in olio, acrilico, tecnica mista e anche arte digitale) di una trentina di artisti, appartenenti – con la sola eccezione della Francia – a più Paesi variamente iscrivibili alla grande area culturale e geopolitica dell’Hispanidad: Spagna (rappresentata in tutte le sue province, da Madrid a Malaga, da Burgos a Toledo), Argentina, Cile, Venezuela. Parliamo di questa mostra in primis in omaggio proprio a questa caratteristica di base (per Hispanidad s’intende la comunità di tutti i popoli e nazioni, una trentina, che condividono una lingua e una cultura ispanica, appartenenti alle 4 grandi aree geografiche di Spagna, America Latina e Africa ispanofone, e area ispano-pacifica).

Il titolo della mostra, Senza confini è un inno alla creatività, contro barriere e limitazioni in senso non solo geografico e geopolitico ma anche espressivo, stilistico, culturale. Organizzatrici della manifestazione sono Alicia Natale Birga e Alejandra Garcia Natale, madre e figlia ambedue appassionate d’arte e presenti nella mostra con proprie creazioni (quadri e ventagli artistici). Animatrici a Malaga, la metropoli andalusa “capitale” dell’importante regione costiera spagnola orientale della Costa del Sol (comprendente altre città come Algeciras e Gibilterra), dell’Atelier Natale. Alle pareti dell’Arca di Noesis sono presenti quadri dai soggetti più vari. Paesaggi, soprattutto spagnoli, tori andalusi, nature morte, ritratti, tutti testimonianti una forte ricerca di “stil novo”. Dai fiori di María Carmen Gómez alla serie di quadri ispirati all’infanzia di Pablo Picasso di Fernando Sanchez, dai paesaggi di Rocio Romero alle immagini della costa catalana di Vanessa Atoche. Sino ai volti di donna dell’artista francese Michele Uzac, che ricordano quelli dell’espressionista austriaco Egon Schiele, pupillo di Gustav Klimt. “Una galleria-atelier”, spiega Alejandra, “che ha aperto a marzo scorso con un gruppo portoghese: dove organizziamo scambi culturali fra artisti di vari Paesi e sperimentiamo una politica di nuovo tipo nei confronti di artisti e pubblico. Abbassando, ad esempio, la commissione della galleria e limitando i prezzi massimi di vendita delle opere. Cerchiamo, insomma, di contribuire a vivacizzare il circuito dell’arte: considerando anche che in Spagna, Paese che pure, come l’Italia, ha grandi tradizioni artistiche, gli enti locali non fanno molto per valorizzare i giovani artisti e diffondere la conoscenza dell’arte tra la gente; mentre molte gallerie preferiscono pubblicizzare solo artisti già affermati”.

Aggiornato il 30 ottobre 2025 alle ore 12:59