
Brian Selznick ha ricevuto ieri l’abbraccio caloroso della Festa del Roma. Lo scrittore e illustratore statunitense, giurato della sezione Progressive Cinema, è stato il protagonista assoluto di una masterclass. Selznick ha parlato della trasposizione di due film tratti dai suoi libri: Hugo Cabret di Martin Scorsese (2011) e Wonderstruck - La stanza delle meraviglie di Todd Haynes (2017). “I miei libri sono dei film immaginari”, ha sottolineato. La narrazione dell’autore visionario ha preso le mosse dall’infanzia: “Ero un bambino che disegnava e i miei mi hanno sostenuto”. Lo zio era David O. Selznick, il mitico produttore di King Kong di Merian C. Cooper e Ernest B. Schoedsack, Via col vento (Gone with the Wind) di Victor Fleming e Notorious di Alfred Hitchcock. “Vedere il mio cognome sul grande schermo mi ha sempre fatto una certa impressione”. Quanto a Hugo Cabret, “doveva essere un libro piccolo, ma la storia contiene i primordi del cinema, l’avventura di Georges Méliès, tantissime citazioni”. Come ha spiegato Selznick, è stato decisivo il contributo dello scrittore e illustratore Maurice Sendak, l’autore del Paese dei mostri selvaggi (Where the Wild Things Are). “In quel libro di 32 pagine, si arriva a una sequenza di sei pagine di sole immagini, la festa selvaggia sotto la luna. È una sequenza entusiasmante in cui non servono più le parole. Maurice mi ha molto incoraggiato a trovare la mia strada ed esplorare”.
Selznick aveva “visto Viaggio nella Luna (Le Voyage dans la Lune). Sapevo che Méliès aveva raccolto degli automi che furono donati poi a un museo dove sono andati perduti, distrutti dalla pioggia. Ho immaginato una pila di automi rotti e un ragazzino che cercava di salvarne uno. Sono andato a Parigi tre volte, per trovare la casa di Méliès, ho visto diverse stazioni ferroviarie antiche tra cui il Museo d’Orsay che originariamente era stato una stazione. L’Atalante di Jean Vigo è il film preferito di mio marito. Da Vigo sono passato a François Truffaut, da lui a René Clair e agli altri cineasti francesi di cui non sapevo granché. C’è molto di Antoine Doinel e dei Quattrocento colpi in Hugo, lui e Antoine sono gemelli spirituali”. Selznick ha raccontato la genesi dell’idea del film di Scorsese. “Il libro, ancora in bozze, è arrivato a casa sua e lo ha letto la figlia Francesca che allora aveva nove anni, le è piaciuto molto. Martin voleva finalmente fare un film che anche sua figlia potesse vedere. Ci sono tante cose che abbiamo in comune, Scorsese aveva l’asma da bambino, come me, e stava vicino alla finestra a guardare la gente per strada”. D’altro canto, La stanza delle meraviglie è stato costruito attorno a due personaggi non udenti, in due epoche diverse, il 1927 e il 1977. “Sandy Powell, la costumista di Hugo Cabret, mi ha fatto incontrare Todd Haynes, pensando che quel libro fosse perfetto per lui. In questo caso, sono stato sceneggiatore del film che si ispira sia al cinema muto che al cinema degli anni Settanta”.
Infine, Selznick ha parlato del nuovo del nuovo romanzo ambientato proprio nella Capitale. Per la prima volta non sarà un libro illustrato. È la storia di un ragazzo americano che si innamora di uno strano ragazzo italiano. “Ci sono alcuni disegni – ha detto – all’inizio come introduzione sulla città per chi non c’è mai stato e alla fine del libro c’è un’altra piccola parte illustrata, ma non andate subito a guardare”. Lo scrittore ha ricordato che, “a Roma, durante il Covid insieme a mio marito che aveva vinto il premio dell’Accademia americana per una residenza di nove mesi, ho trovato ispirazione per il mio nuovo romanzo, Fuggi via con me (Mondadori). Ho cominciato a immaginare due sedicenni che si innamorano nella città eterna, dove si vedono sempre persone che si baciano per strada. Ma in quel momento non accadeva, perché la città era vuota, deserta. Così l’abbiamo visitata, siamo stati da soli nella Cappella Sistina, al Colosseo, al Pantheon e anche a Cinecittà dove ho scoperto, tra le altre cose, che erano stati ospitati degli sfollati durante il periodo della guerra. Anche questo è nella mappa immaginaria che costituisce il percorso del mio libro, con i miei luoghi preferiti, da San Clemente alla Bocca della verità”.
Aggiornato il 22 ottobre 2025 alle ore 14:55