L’horror che affascina

Con The Conjuring 5 – L’ultimo rito, film diretto da Michael Chaves e uscito nelle sale italiane lo scorso 4 settembre, si chiude, almeno apparentemente, la saga di grandissimo successo incentrata sulle indagini di Ed e Lorraine Warren. Decimo film di un universo che ha ricevuto ampi consensi di pubblico e critica, quello appunto di The Conjuring – che comprende anche le saghe Annabelle e The Nun – è incentrato sull’infestazione della casa degli Smurl, famiglia della Pennsylvania. Ed e Lorraine Warren, marito e moglie, sono esistiti davvero. Non sono un’invenzione cinematografica. Erano due demonologi ed esperti di paranormale, attivi tra gli anni Sessanta e Ottanta. Hanno seguito centinaia di casi, in un’epoca profondamente scettica e critica, talvolta sospettosa, nei confronti nel paranormale e di tutto ciò che apparteneva alla sfera delle possessioni e delle infestazioni. I coniugi Warren hanno ricevuto critiche dal mondo scientifico, dalla Chiesa, della stampa. Il territorio in cui hanno operato è tuttora controverso. Hanno scritto libri, organizzato lezioni e conferenze negli Stati Uniti e nel resto del mondo, impegnandosi nel divulgare le fasi con cui si manifestano le entità demoniache, e l’effetto che certe presenze hanno e possono avere nelle vite delle persone coinvolte. La questione non è capire se tutto ciò sia possibile. Se gli spiriti esistano, e se siano in grado di fare quello che si vede nei film.

Ancora più importante è riflettere su quanto le questioni spirituali – soprattutto quelle così delicate e soggette agli scherni scientifici – siano oggetto, da parte della maggior parte del pubblico, di interessi poco più che caricaturali. Si vede The Conjuring sperando che qualche eccitante scena horror possa giustificare i soldi del biglietto. Scene horror che, tra l’altro, non sono inquietanti come quelle che si potevano vedere nei film dell’orrore di qualche decennio fa. Ho visto L’ultimo rito due volte. Proiezione del pomeriggio, occupate soltanto le ultime file. Soprattutto adolescenti. Spesso urlanti, qualche bestemmia nelle scene più forti, ma in generale molta distrazione. La storia passa in secondo piano. Non c’è spazio per riflessioni più approfondite sul messaggio del film. Si aspetta con ansia che dal nulla compaia la bambola infestata, o qualche spirito armato di ascia. Approcci troppo dozzinali per un film comunque interessante.

La pellicola segue le vicende che hanno coinvolto gli Smurl, l’infestazione della loro casa da parte di alcuni demoni, e presenta alcuni incidenti che hanno causato danni fisici (oltre che, ovviamente, psichici) ai membri della famiglia. Il titolo, The Last Rite, si riferisce al fatto che si è trattato dell’ultimo caso seguito in maniera approfondita dai Warren: a causa dei problemi cardiaci di Ed, i due hanno seguito con sempre meno intensità i casi che gli venivano sottoposti da ogni parte del mondo. Molti hanno definito il film troppo lento, almeno nella prima parte. Ma le aspettative non vanno necessariamente soddisfatte. L’inizio del film non brilla certo per dinamismo. È piuttosto piatto, ma comunque presenta scene e dialoghi emozionanti: non c’è chissà quanto horror, eccetto qualche momento relativo alle prime manifestazioni. Da un certo punto in poi tutto però accelera, i dialoghi si fanno rarefatti per cedere spazio alla fisicità e all’intensità del rito di liberazione: ruota tutto intorno ad uno specchio, il cui demone anni prima aveva “colpito” la giovane Lorraine, incinta, e consegnato alla nascente Judi parte di quel male. La bambina è cresciuta con delle visioni – ovviamente legate al demone dello specchio – che la madre esortava a ‘‘chiudere fuori’’ per mezzo di una filastrocca. Questo profondissimo legame tra le anime di Lorraine e Judi sarà l’elemento che porterà la ragazza a raggiungere la famiglia Smurl.

Lo specchio infestato, da un negozio di antiquariato arriva poi agli Smurl, che vivevano in una villetta costruita su un terreno legato a violenze ed omicidi. I coniugi Warren, aiutati dalla figlia Judi e da Tony – il giovane fidanzato – si scontrano con gli spiriti e con il demone che da anni tormentavano la famiglia Smurl, in una rapida successione di preghiere, intercessioni, ma anche tensione fisica e aggressioni da parte dello specchio e di altri oggetti infestati, come la bambola di Annabelle. Tutto finisce in un momento esatto, cioè quando Lorraine esorta la figlia ad accettare quelle visioni, ad affrontarle, a guardare in faccia il male, impedendogli però di addentrarsi nella sua anima. È un insegnamento forte, e utile, quello che lascia il film. La bambina è stata preparata a gestire quelle visioni, quelle intrusioni; arriva però il momento in cui chiudere tutto fuori non serve più, e si deve accettare ogni cosa. Si deve accogliere ciò che prima si voleva arginare. E Judi ci riesce. Diventa forte nel momento in cui si scontra con il suo demone, ed è quello che dovremmo fare tutti.

Le scene conclusive del film mostrano il matrimonio tra Judi e Tony, seguite da una visione (positiva) di Lorraine, dove illustra a Ed il futuro radioso che aspetta la loro famiglia. Essendo quello della famiglia Smurl l’ultima indagine completa svolta dai Warren, si può pensare che finisca anche la saga. In realtà, finisce la serie che ha come protagonisti Ed e Lorraine, ma non è detto che non si possa pensare a un seguito, magari proprio con Judi protagonista. The Last Rite ha stabilito diversi record d’incasso. Ha chiuso il debutto con 83 milioni di dollari. The Nun, con 53 milioni. Nel primo weekend di proiezione The Last rite ha incassato 194 milioni di dollari e, superando It (che nel 2017 chiuse con 190 milioni), è diventato il maggiore incasso nel primo weekend per un film horror. A quanto pare il pubblico va a vedere il film anche se si critica per la lentezza e la presenza di pochissime scene realmente horror.

Aggiornato il 19 settembre 2025 alle ore 10:09