
Charlie Sheen si confessa. E decide di farlo attraverso la pagina scritta e davanti alla macchina da presa. Sono due i progetti che lo vedono protagonista: il memoir The Book of Sheen (uscito il 9 settembre) e il documentario Aka Charlie Sheen, visibile su Netflix dal 10 settembre. Un atto di sincerità estrema per raccontare la propria personale discesa agli inferi, in attesa di una definitiva rinascita. Un doloroso viaggio lisergico costellato da riprese, ricadute e rimpianti. Tra droghe, alcol e difficoltà di gestione della rabbia, tra matrimoni falliti e carriera compromessa. In particolare, la docuserie in due puntate diretta da Andrew Renzi narra la storia di un uomo di successo dagli istinti autodistruttivi, che si trova costantemente sull’orlo del baratro. “Le cose che ho intenzione di condividere, avevo giurato su Dio di non dirle a nessuno se non al mio terapista”, dice l’attore. Il regista racconta un uomo geniale e contraddittorio, fragile e autoironico, persino caustico, attraverso i materiali d’archivio, le interviste, le apparizioni in tivù, i frammenti di film e serie televisive, le testimonianze delle ex mogli, degli amici, e dei colleghi, tra cui Jon Cryer e Sean Penn. Charlie Sheen ricorda quando, nel 1990, il padre, il grande attore Martin Sheen, con l’aiuto di Clint Eastwood al telefono, lo convince a entrare in un programma di recupero dalle droghe. Nel 2015 la stella della celebre sitcom Due uomini e mezzo (Two and a Half Men) ammette anche la propria sieropositività all’Hiv. Oggi comunica di avere avuto anche esperienze sessuali con gli uomini.
Charlie Sheen nasce a New York il 3 settembre 1965, figlio di Martin Sheen (all’anagrafe Ramón Antonio Gerardo Estévez) e Janet Elizabeth Templeton (alias Janet Sheen o Janet Templeton). Ha due fratelli, Emilio (anche lui attore), e Ramon (oggi attore e produttore), e una sorella, Renée (che lavora come attrice e sceneggiatrice). L’esordio di Charlie Sheen risale al 1984, nel film Alba rossa (Red Dawn) di John Milius. Il successo arriva con due film d’autore firmati da Oliver Stone: Platoon (1986) e Wall Street (1987). Ma, oltre al talento drammatico, l’attore è dotato di un profilo ironico, a tratti comico. Così, viene chiamato per recitare in film come Hot Shots! (1991) di Jim Abrahams e due anni dopo in Palle in canna (Loaded Weapon 1) di Gene Quintano. Nel 1994, ad appena 29 anni, all’attore viene assegnata una stella sulla Hollywood Walk of Fame. È la consacrazione. Nel 2000 debutta in televisione. Sostituisce Michael J. Fox nelle ultime due stagioni della sitcom Spin City. Grazie a questa interpretazione vince il suo unico premio importante: un Golden Globe quale Miglior attore in una serie commedia o musicale. Ma nonostante il consenso, la sitcom viene chiusa. Il divo non si dà per vinto e, nel 2003, entra nel cast di Due uomini e mezzo, nel ruolo di Charlie Harper, al fianco di Jon Cryer e Angus T. Jones. La sitcom, ideata da Chuck Lorre e Lee Aronsohn, prodotta dal 2003 al 2015, viene trasmessa, con uno strepitoso successo, dalla Cbs. Charlie Sheen arriva a guadagnare 1,25 milioni di dollari a episodio. Ma nel 2011 l’attore viene licenziato per aver rivolto pesanti insulti antisemiti a produttori e sceneggiatori della serie, in particolare allo stesso Lorre e al manager Mark Burg. Sembra la fine. Ma Charlie Sheen, nonostante tutto, è pieno di risorse emotive.
L’attore si è sposato tre volte. Ha cinque figli e un nipote. La sua vita sentimentale è sempre stata molto travagliata. Nel 1995 sposa Donna Peele. La relazione si conclude dopo appena un anno. Nel 2000, sul set di Posta del cuore (Good Advice) di Steve Rash, incontra l’attrice Denise Richards. Da lei ha due figlie. Ma nel 2006 arriva il divorzio. Nel 2008 l’interprete sposa Brooke Mueller. Nel 2009 passa il giorno di Natale in una cella ad Aspen, in Colorado. Viene stato arrestato per accuse di violenza domestica rivolte dalla stessa Mueller. Nel 2015, nel corso di un’intervista televisiva, l’attore rivela pubblicamente di essere sieropositivo da qualche anno. Eppure, aveva scelto di tenerlo segreto pagando suon di milioni di dollari. In definitiva, Aka Charlie Sheen è un ritratto irresistibile che affascina e inquieta. L’attore, enfant terrible del cinema hollywoodiano, ormai sessantenne, ripercorre gli episodi più burrascosi della propria esistenza in quella che si configura come una e propria lettera d’amore ai suoi familiari più cari: il padre Martin e il fratello Emilio Estevez. Entrambi hanno scelto di non apparire davanti all’obiettivo.
(*) La prima foto ritrae Charlie Sheen
(*) La seconda foto ritrae Charlie Sheen in compagnia del padre, Martin Sheen
Aggiornato il 19 settembre 2025 alle ore 18:35