
Alberto Barbera trova corretto il verdetto di Venezia. “Da una parte – afferma il direttore artistico – si è privilegiato l’aspetto cinematografico e dall’altro lo zeitgeist, lo spirito del tempo, la questione Gaza. La giuria ha discusso a lungo, in grande accordo”. È questo il pensiero, espresso all’Ansa, dell’artefice dell’82ª Mostra del cinema, a proposito delle scelte operate dalla giuria, presieduta da Alexander Payne, che ha assegnato il Leone d’aro a Father Mother Sister Brother del regista americano Jim Jarmusch e il Leone d’argento allo straziante The Voice of Hind Rajab di Kaouther Ben Hania, con tutto il suo carico di dolore per la vittima di Gaza di cinque anni protagonista. È vero che c’è stato un componente della giuria (si è parlato ieri di Fernanda Torres, attrice, scrittrice e sceneggiatrice brasiliana, ndr) che avrebbe protestato per il verdetto? “No, non è assolutamente vero. Non c’è stato nessun problema nella giuria dove certo si è discusso a lungo, ma all’interno di un dibattito civile e approfondito”.
Cosa pensa comunque del giudizio finale? “Credo sia necessario accettarlo. Certo, un’altra giuria avrebbe probabilmente agito diversamente, ma questo è del tutto normale, fa parte del gioco”. Accetterebbe un altro rinnovo biennale a fine mandato nel 2026? “Devo dire che non ci penso. Per me ora la priorità è solo quella di realizzare la prossima edizione della Mostra allo stesso livello di quest’anno, cosa non facile”, replica Barbera. E i numeri parlano chiaro: 103.033 biglietti venduti (+9 per cento sul 2024) e 13.934 accrediti ritirati (+9 per cento sul 2024); 13.978 prenotazioni (+16 per cento) per la sezione Venice Immersive; 1.700 partecipanti accreditati, per lo più giovani, alle Masterclass e circa 44,4 milioni di visualizzazioni per i contenuti della Mostra pubblicati su web e social con circa 855.125 interazioni (+12 per cento) e 1,3 milioni di visualizzazioni di pagina per il sito ufficiale.
E ancora, parlando della selezione di quest’anno, “posso solo dire – sottolinea Barbera – che è stata la più apprezzata degli ultimi anni. La stampa internazionale ha dato grande eco ai nostri film migliori, sottolineando che la qualità media era molto alta e questo non può che fare piacere”. Progetti per il prossimo anno? “Intanto abbiamo risolto molti problemi logistici, ma certo c’è ancora molto da fare. Mi piace comunque introdurre cambiamenti in ogni edizione, aggiungere qualcosa ogni anno: credo, ora più che mai, che la nuova frontiera del cinema sia l’Intelligenza artificiale e non nego che mi piacerebbe lavorarci su, creando qualcosa di dedicato”.
Aggiornato il 08 settembre 2025 alle ore 17:09