Venezia 82: cinema, arte e impegno civile tra red carpet e dibattiti

L’82ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia continua a sorprendere tra anteprime mondiali, grandi star sul red carpet e momenti di riflessione sociale. Il 2 settembre l’attenzione si è concentrata sui film in Concorso. Dopo l’adattamento de Lo straniero firmato da François Ozon, intitolato L’Étranger, che riporta sul grande schermo il capolavoro di Albert Camus, è stata la volta di A House of Dynamite di Kathryn Bigelow. Un thriller politico con Idris Elba e Rebecca Ferguson che mette in scena una corsa contro il tempo dopo il lancio di un missile di origine ignota contro gli Stati Uniti. Fuori Concorso, invece, Gus Van Sant ha presentato Dead Man’s Wire, un’opera corale che vanta nel cast Bill Skarsgård, Colman Domingo e Al Pacino, e che gli è valso anche il Premio Campari Passion for Film. La regista Leone d’oro Sofia Coppola ha emozionato con Marc By Sofia, un ritratto intimo e anticonvenzionale dello stilista Marc Jacobs. Sempre fuori concorso anche Etty di Hagai Levi, mentre nella sezione Venice Spotlight è stato proiettato Ammazzare stanca. Autobiografia di un assassino di Daniele Vicari, interpretato da Gabriel Montesi, Vinicio Marchioni e Selene Caramazza.

Il 3 settembre la Mostra ha visto accendersi i riflettori non solo sul cinema ma anche sull’attualità. Le richieste del gruppo Venice4Palestine hanno portato in laguna un appello alla Biennale affinché venga data visibilità alla situazione di Gaza, chiedendo gesti simbolici come l’esposizione della bandiera palestinese sul Palazzo del cinema. In questo contesto ha debuttato in Concorso The Voice of Hind Rajab di Kaouther Ben Hania. Presentato dall’attrice Saja Kilani come “la voce di 10mila bambini uccisi in due anni a Gaza”, il film è stato accolto come un’opera di forte impegno civile. Sempre in Concorso, il cinema italiano ha trovato spazio con Duse di Pietro Marcello, interpretato da Valeria Bruni Tedeschi. Il film ripercorre gli ultimi mesi di vita della divina Eleonora Duse, offrendo un ritratto umano e non idealizzato della grande attrice.

“Non ho raccontato un personaggio perfetto – ha dichiarato Bruni Tedeschi – perché i personaggi perfetti non sono interessanti da raccontare”. Fuori Concorso ha fatto discutere In the Hand of Dante di Julian Schnabel, film che aveva già suscitato polemiche per la presenza nel cast di Gal Gadot e Gerard Butler. Il regista, premiato con il Cartier Glory to the Filmmaker Award, ha replicato alle richieste di boicottaggio sottolineando come la scelta degli attori sia stata guidata esclusivamente dal loro talento. La pellicola può contare su un cast d’eccezione: Oscar Isaac, Al Pacino, John Malkovich e Martin Scorsese. A chiudere la giornata, la proiezione del documentario Kabul, Between Prayers di Aboozar Amini, che porta sullo schermo un nuovo sguardo sulla complessità della capitale afghana. Con proposte che spaziano dal thriller politico alla memoria storica, dal ritratto di icone del Novecento all’impegno civile, Venezia 82 conferma ancora una volta il suo ruolo centrale nel panorama cinematografico internazionale, capace di accendere i riflettori tanto sulla bellezza del cinema quanto sulle urgenze del nostro tempo.

(*) La prima foto ritrae Idris Elba e Rebecca Ferguson

(**) La seconda foto ritrae Carlo Degli Esposti e Valeria Bruni Tedeschi

(***) Le foto sono di Jacopo Salvi (La Biennale di Venezia)

Aggiornato il 04 settembre 2025 alle ore 13:46