
La Mostra del Cinema di Venezia 2025 si è aperta con un equilibrio di emozione, politica e grandi nomi. In Sala Darsena, il pubblico e i giornalisti hanno accolto con calore La Grazia, nuovo film di Paolo Sorrentino. La trama era sconosciuta fino alla prima proiezione. Toni Servillo veste i panni di Mariano De Santis, un presidente della Repubblica vedovo, grande giurista, molto religioso, alle prese con scelte che oscillano tra l’etica pubblica e la vita privata. Per Sorrentino, la sua ultima opera è “un film d’amore, ma anche sul dubbio e sulla responsabilità. Dubbio come antidoto all’arroganza dei politici di oggi, responsabilità come virtù sempre più rara”. In conferenza stampa il regista racconta di essersi ispirato a una folgorazione giovanile: “Da ragazzo rimasi impressionato dal Decalogo di Krzysztof Kieslowski, un capolavoro che mette al centro i dilemmi morali”. Il presidente, giunto alla fine del suo mandato, deve decidere se concedere la grazia a due persone colpevoli di omicidio in circostanze forse perdonabili e, da cattolico, se firmare o meno una legge sull’eutanasia, tema questo che Sorrentino tocca in conferenza invitando la politica a occuparsene. Applausi e risate hanno accompagnato la proiezione fino al lungo tributo finale.
La giornata al Lido ha visto anche un momento di forte impatto simbolico. Il collettivo Venice4Palestine ha organizzato un flash mob per richiamare l’attenzione sulla guerra in Medio Oriente, riportando il tema al centro del dibattito. Piccola nota: tra le bandiere delle tante nazioni che sventolano sul palazzo del Cinema non compare quest’anno la bandiera di Israele. La cerimonia inaugurale della Mostra, in serata, è stata condotta dall’attrice Emanuela Fanelli, due volte vincitrice del David di Donatello. Ad aprire il concorso, il suddetto film di Sorrentino, primo dei cinque film italiani in gara. La serata è stata segnata anche dall’omaggio all’82enne Werner Herzog, cui è stato assegnato il primo dei due Leoni d’Oro alla carriera del 2025 (il secondo andrà a Kim Novak), assegnazione preceduta da una laudatio firmata da Francis Ford Coppola. Il regista tedesco presenta, fuori concorso, il suo ultimo documentario Ghost Elephants.
La prima giornata ha visto anche la proiezione di Mother di Teona Strugar Mitevska, con Noomi Rapace, nella sezione Orizzonti. Non è mancata la voce della politica: il presidente Sergio Mattarella ha inviato una lettera in risposta all’invito dell’attrice Emanuela Fanelli, lettera che ha ricevuto un forte applauso in sala. Un’apertura che ha intrecciato cinema, impegno civile e riflessione etica, dando subito il tono a un’edizione che si annuncia molto intensa.
Aggiornato il 28 agosto 2025 alle ore 12:12