Nanda Vigo, poetessa della luce

Fernanda Enrica Leonia Vigo, nota come Nanda Vigo nasce a Milano il 14 novembre 1936. Una buona parte della sua famiglia è costituita da artisti dalla parte della madre: Cesare Carnesecchi Coppini, coreografo e direttore della scuola di ballo del teatro alla Scala di Milano e il tenore Enrico Barbacini. Trascorre parte della sua infanzia e adolescenza con Filippo De Pisis, amico di famiglia. Studia attentamente le architetture di Giuseppe Terragni, la cui opera attira l’attenzione alla luce, che sarà una costante dell’intero personale itinerario artistico. La sua infanzia e la sua educazione sono scanditi dalla presenza della nonna severissima, che incoraggia lo sviluppo del talento artistico della ragazza. Compiute le medie superiori va a studiare e si laurea a Losanna presso l’Institut Polytechnique. Nel 1959 frequenta un corso a San Francisco. Apre il suo studio sempre nel 1959 e lavora tra Milano e l’Africa. Da quel momento, il suo itinerario professionale sarà dedicato ai molteplici aspetti del rapporto-conflitto tra luce e spazio. Allo stesso tempo, frequenta gli artisti fondatori della galleria Azimut a Milano: Piero Manzoni ed Enrico Castellani. Viaggia moltissimo, partecipa ad oltre 400 mostre in Europa. Vigo prende contatti con gli artisti e i luoghi del movimento Gruppo Zero in Germania, Olanda e Francia.

Cura con altri la progettazione del cimitero di Rozzano come architetto. Di sua esclusiva ideazione il progetto della casa museo di Remo Brindisi che apre nel 1973. Ha collaborazioni con Giò Ponti e con Lucio Fontana. È assidua frequentatrice delle avanguardie milanesi negli anni Sessanta e Settanta. Le viene assegnato l’Award New York Industrial Design nel 1971. Cinque anni dopo riceve il primo premio Saint Gobain per il design del vetro. Partecipa nel 1982 alla quarantesima edizione della Biennale di Venezia. Nel 1997 organizza la mostra “Piero Manzoni – Milano et Mitologia” a Palazzo Reale a Milano. Come riconoscimento di un lungo e stimolante percorso intellettuale ed artistico, le sue opere entrano nella collezione permanente del Ministero degli Esteri italiano. Nel 2014 espone nella retrospettiva dedicata al Gruppo Zero presso il Museo Guggenheim di New York e al Martin-Gropius-Bau di Berlino in occasione delle manifestazioni dedicate a Zero.

I suoi impegni sono numerosi e si avvicendano in successione frenetica. Per comprendere la complessità del suo contributo culturale, vale la pena citare per intero un pezzo della sua biografia: Nel 2016 partecipa alla XXI Triennale (21st Century. Design After Design) e presenta la sua prima opera monumentale Exoteric Gate, esposta nel cortile CaGranda dellUniversità Statale di Milano. Nel 2017 partecipa alla mostra Fantasy access code a Palazzo Reale di Milano e in seguito allestita al K11 Museum di Shanghai in collaborazione con Alcantara, a Socle du Monde, Biennale 2017 allHeart Museum di Herning in Danimarca e alla mostra Lucio Fontana. Ambienti/ Environment a Pirelli Hangar Bicocca, Milano. Nel 2018 realizza per il Maxxi di Roma, in collaborazione con Alcantara, la mostra Arch/arcology e inaugura la mostra personale presso la Galleria San Fedele di Milano dal titolo Sky Tracks e Global Chronotopic Experience nello Spazio San Celso di Milano, insieme le mostre collettive Welt ohne Außen – Immersive Spaces since the 1960s al Martin-Gropius-Bau di Berlino, Zero al MONA Museum di Hobart in Tasmania, Multiforms a Palazzo Rocca Contarini Corfù di Venezia, Opere aperte – 1955-1975 alla Fundació Catalunya La Pedrera di Barcellona e 100 per cento Italia al Museo Ettore Fico di Torino. Nel 2019 inaugura la mostra personale Nanda Vigo – Light Project a Palazzo Reale di Milano e le collettive Object of desire: Surrealism and Design, Vitra Design Museum a Weil am Rhein e Mondo Mendini — The World of Alessandro Mendini, Groninger Museum, Groninger. Nel 2020 inaugura la mostra personale Nanda Vigo – Light Project 2020 al Museo Macte di Termoli, partecipa alla mostra Enzo Mari alla Triennale di Milano e, in seguito, alla mostra Quadriennale darte 2020 – Fuori presso Palazzo delle Esposizioni a Roma.

La parte più interessante del suo percorso artistico si evidenzia nella mostra-evento con il titolo Global Chronotopic Experience a Milano nel 2018. In questa occasione Nanda Vigo crea un “ambiente cronotopico” utilizzando strumenti e materiali di produzione industriale quali i perspex e l’acciaio inox laminato. Nanda Vigo percorre il suo cammino culturale mantenendo un rapporto interdisciplinare tra arte, design, architettura, ambiente. Elabora numerosi progetti come architetto, designer e artista. Tre specchi disegnati da Nanda Vigo, in collaborazione con Glas Italia, sono esposti dal 2013 al Palazzo del Quirinale di Roma per l’edizione 2020-2021 del progetto Quirinale Contemporaneo. Nel Museo del Design della Triennale sono conservati i lavori di Vigo dal 2006. Nanda Vigo muore il 16 maggio 2020 a Milano.

Aggiornato il 04 agosto 2025 alle ore 11:54