
Ballard è la nuova, superlativa, serie poliziesca targata Amazon. Il progetto tivù, tratto dai romanzi dello scrittore Michael Connelly, è uno è uno spin-off di Bosch: Legacy. La serie, adattata per il piccolo schermo da Kendall Sherwood e Michael Alaimo, composta da dieci puntate che raccontano la storia della detective Renée Ballard (una magnifica Maggie Q), alle prese con i casi irrisolti della polizia di Los Angeles, è visibile in streaming su Prime Video dal 9 luglio. Ballard è un’ex agente di pattuglia, passata dalla sezione Rapine e omicidi a capo della nuova divisione che si occupa, con risorse limitate, di Casi irrisolti. È un chiaro demansionamento punitivo dovuto a un doloroso episodio che ha segnato irrimediabilmente la sua carriera. I cold case che Ballard deve affrontare, tra corpi non identificati, omicidi archiviati, paura, silenzio, malapolitica, potrebbero gettare una nuova attenzione sui fatti del passato. Il personaggio si ispira alla vera detective Mitzi Roberts del Los Angeles Police Department, della quale la 46enne interprete statunitense di origini vietnamite, ma nativa di Honolulu (Hawaii), ha cercato di riprodurre i vezzi, le movenze, persino gli atteggiamenti.
Ballard, indomita e pervicace, cerca di cogliere ogni nuovo indizio sfuggito alle autorità per risolvere delitti sepolti, mettendo in luce un inquietante sistema corruttivo che regna nei meandri della polizia. L’abbigliamento di Ballard è molto sobrio: indossa spesso stivali, giacche di pelle, porta i capelli raccolti o spettinati. È un personaggio determinato, ruvido e diffidente, che ama il surf, vive con la zia hawaiana Tutu (la materna Amy Hill), ha una relazione con il paramedico Aaron (un fascinoso Michael Cassidy) e si accompagna con il fedele cane meticcio Lola. Oltre che dall’ex collega, ora investigatore privato, Harry Bosch (un magnetico Titus Welliver), Ballard a lavoro è affiancata da una squadra di volontari: Thomas Laffont (un serafico John Carroll Lynch), il suo vecchio partner ormai in pensione; l’ufficiale di riserva Ted Rawls (il petulante Michael Mosley); l’esperta d’informatica Colleen Hatteras (l’emotiva Rebecca Field); la stagista Martina Castro (la volitiva Victoria Moroles).
Nel cast figurano, in ruoli secondari ma di vitale importanza anche il capitano Bercham (un riflessivo Hector Hugo) e Robert Olivas (il mefistofelico Ricardo Chavira). La prima stagione prende il via con un drammatico inseguimento a colpi di fucile. Con l’arresto dell’uomo, Ballard risolve il suo primo caso di omicidio. Ma non tutti nel dipartimento condividono i metodi della detective. Nonostante ciò, la donna individua un nuovo caso sa risolvere: quello di un uomo visto per l’ultima volta dalle telecamere a circuito chiuso sette anni prima, con un bambino in braccio, nei pressi di stazione di autobus. Ma il consigliere Jake Pearlman (un algido Noah Bean), che ha contribuito dare vita alla divisione Casi irrisolti, non nasconde il proprio disappunto. Chiede a gran voce che le indagini si concentrino sullo strangolamento della sorella Sarah, avvenuto nel 2001. Intenta a lavorare tenendo a bada Pearlman, la detective incontra Zamira Parker (una Courtney Taylor), un’ex ufficiale della polizia di Los Angeles, esperta nell’analisi dei dati, a cui è stato inizialmente assegnato il caso John Doe poco prima di lasciare la polizia.
Gli episodi che compongono la serie tivù sono indubbiamente avvincenti. La trama intricata ma affascinante e il tono sincopato con frequenti striature di placida e dolente tranquillità sono il tratto distintivo di una storia coinvolgente. I casi complessi su cui indaga Ballard mettono a dura prova la sua integrità e la sua salute mentale, esplorando anche la condizione femminile nel mondo della polizia californiana. La serie è permeata da elementi noir, con atmosfere plumbee, crimini morbosi e una prospettiva pessimistica della lotta per la giustizia. Maggie Q, già apparsa in film d’azione come Mission: Impossible III (2006) di J. J. Abrams e in serie tivù come Nikita e Designated Survivor, si è perfettamente calata nel ruolo di irreprensibile poliziotta che, di fronte all’altrui sconforto, non rinuncia mai alla propria umanità.
(*) Nella seconda foto sono ritratti Maggie Q e Titus Welliver
Aggiornato il 25 luglio 2025 alle ore 18:57