Un saggio su Guido Brunner e altri valorosi

Dalla Grande guerra a Mogadiscio 1993

Alla Sala Nassirya del Senato è stato presentato alla stampa e al pubblico il libro di Stefania Di Pasquale, ricercatrice storica presso la Société des Etudes Robespierristes di Parigi e collaboratrice di Rai Scuola, L’eroe irredento della Brigata Sassari (Ravizza 2024). “Un libro – ha sottolineato, in apertura, il senatore Roberto Menia, vicepresidente della III Commissione Affari Esteri e Difesa e segretario generale del Comitato tricolore per gli italiani nel mondo – che affronta fatti e storie familiari del passato per far capire meglio ai giovani il senso profondo dell’italianità, come vissuto dai tanti italiani che han dato la vita per degli ideali, dal Risorgimento e dalla Grande guerra sino alle stragi di Mogadiscio del 1993 e Nassiriya del 2003”. “Ideali – ha aggiunto Roberta Montagna, presidente dell’Associazione culturale Principia Terni – che storicamente si concretizzano in realtà come nazione e patria: intesa, quest’ultima, non solo in senso geografico, ma soprattutto come insieme di valori, che è doveroso custodire e proteggere sempre”.  “L’eroe irredento della Brigata Sassari è stato – ha spiegato Stefania Di Pasquale – il triestino Guido Brunner, nato nel 1893 (undici anni dopo l’impiccagione dell’irredentista Guglielmo Oberdan), da Rodolfo, attivissimo imprenditore agricolo, e dalla vercellese Gina (Regina) Segrè, ambedue ebrei. Guido nasce in una famiglia di alta levatura intellettuale, amante della cultura e delle lingue; e va ricordato il forte rapporto affettivo che avrà, ventenne, con l’altra triestina Alice Belà Weiss (già allieva tra l’altro, alla Berlitz School di Trieste, del mitico James Joyce), dal 1912 passata, dopo la morte del padre, anche lei sotto la tutela di Rodolfo Brunner”.

L’autrice ha precisato che “Alice Weiss è quella stessa che anni dopo, nel 1919, dopo la morte in guerra di Guido (1916), sposerà il chimico e possidente terriero Albano Milani Comparetti, da cui avrà tre figli, Adrano, Elena e Lorenzo: sì, proprio il futuro prete cattolico che alla coscienza religiosa e civile italiana regalerà, molti anni dopo, Manifesti come L’obbedienza non è più una virtù e Lettera a una professoressa. Guido Brunner, a Trieste, frequenta anche il Liceo, poco prima che il Governo asburgico, nella crescente tensione Vienna – Roma (pur ancora legate dalla Triplice Alleanza), chiuda stabilmente, nel 1912, tutti gli istituti italiani”. Di Pasquale ha ricordato ancora che “già nel 1866, Francesco Giuseppe, pochi mesi dopo la Terza guerra d’indipendenza italiana, aveva dato il preciso ordine di attuare la germanizzazione e la slavizzazione dei territori italiani ancora sotto il dominio austriaco, cioè Trentino. Dalmazia e la parte rimasta della Venezia Giulia, con le importantissime Trieste e Gorizia (Franz Josef, insomma, precursore inconsapevole di Josip Broz Tito!). A febbraio 1915, Guido è sempre più insofferente dell’Austria, nel cui esercito è stato costretto ad arruolarsi: approfittando di una licenza per rivedere la famiglia a Trieste, come tanti altri giovani irredentisti fugge in Italia (anche se la scelta gli causerà dolorosi contrasti col padre Rodolfo, da sempre fedele all’Impero austro-ungarico)”.

Dopo il 24 maggio 1915, Guido è a tutti gli effetti ufficiale dell’esercito italiano: prima in cavalleria, poi, da dicembre, nel 152° Reggimento della Brigata Sassari, che passerà alla storia anzitutto con la presa (cui Brunner parteciperà), nell’autunno del 1915, delle munitissime trincee nemiche delle Frasche e dei razzi. A giugno 1916, Guido è sull’Altopiano di Asiago, al comando d’un plotone della “Sassari”: fronteggiando le truppe scelte austriache, specie bosniaci e kaiserjager, nerbo essenziale della “Strafexpedition”, l’offensiva “punitiva” austroungarica che si rovescia sulle linee italiane fra Trentino e Veneto. L’8 giugno, mentre guida all’assalto i suoi uomini, Guido, ventitreenne, cade colpito a morte dalle mitragliatrici nemiche (nemmeno un mese dopo, a metà luglio, sarà il turno di Cesare Battisti e Fabio Filzi, catturati dal nemico, identificati e a tempo di record condannati a morte). La madre e il padre scompariranno assai più tardi, rispettivamente nel 1948 e nel 1956: Alice Weiss, la sposa mancata, nel 1978. Dall’Altopiano di Asiago 1916 all’altrettanto martoriata Somalia del 1993, sconvolta dalla guerra civile tra le varie fazioni emerse con la fine della dittatura di Mohammed Siad Barre (1991).

Lo storico Marino Micich, direttore dell’Archivio-Museo storico di Fiume al quartiere giuliano-dalmata di Roma, ha ricordato, a sua volta, “il giovane romano Andrea Millevoi, nativo proprio di quel quartiere. Che, classe 1972, sottotenente dell’esercito italiano, in Somalia a novembre del 1992 nel quadro dell’Operazione Vespri siciliani”, missione italiana di pace nell’ex colonia decisa – come altre – dall’Onu, cade il 2 luglio 1993 a Mogadiscio, ucciso da un cecchino, nella “battaglia del pastificio”: in cui i militari italiani sono assaliti dai miliziani del generale somalo Aidid (3 uccisi ed altri 20 feriti). “Ad Andrea Millevoi, che ha raccolto, in sostanza, la fiaccola di Guido Brunner e altri valorosi – ha precisato Micich – il senatore Menia cercherà di far dedicare, sempre qui alla Sala Nassiriya del Senato, una lapide in memoria”. Prima ancora degli eccidi di Mogadiscio del 1993 e di Nassiriya del 2003, comunque, già ad aprile1961, 13 aviatori militari italiani del contingente dell’Onuc, missione di pace Onu per ristabilire la pace nel Congo ex belga, erano stati trucidati – primi caduti italiani in Africa dalla Seconda guerra mondiale – da milizie locali. In chiusura, il generale Lucio Rossi Beresca, presidente della federazione provinciale triestina dell’Istituto del Nastro azzurro fra combattenti decorati al valor militari, si è soffermato sui “Parchi della rimembranza”. Che, nati con un decreto del novembre 1922, oggi son presenti nel 75 per cento dei Comuni italiani, e ricordano – in “par condicio” tra le varie fazioni già in lotta – i caduti delle varie guerre del Novecento, sino alla Resistenza.

(*) L’eroe irredento della Brigata Sassari, vita e morte di Guido Brunner Trieste 1893 – Monte Fior 1916 di Stefania Di Pasquale Ravizza 2024, 152 pagine, 22,50 euro

Aggiornato il 07 luglio 2025 alle ore 12:27