Castellitto sul caso Kaufmann: “Tragedia o commedia?”

Sergio Castellitto parla dello scandalo dei finanziamenti pubblici a Rexal Ford alias Charles Francis Kaufmann. Lo statunitense, arrestato in Grecia e in attesa di essere estradato in Italia, è sospettato degli omicidi della donna e della bambina di pochi mesi trovate morte a inizio giugno a Villa Pamphili a Roma. Come ricostruito dal sito Open, la vicenda ha destato clamore perché Kaufmann, in quanto presunto regista, avrebbe ricevuto un finanziamento, tramite tax credit, di 863mila 595,90 euro dal Ministero della Cultura, per il film Stelle della notte che avrebbe dovuto girare con lo pseudonimo di Rexal Ford. Per Castellitto, la vicenda Kaufmann, “se non fosse una tragedia sarebbe una commedia, non mi sento di dire altro. È comunque veramente inquietante perché la sensazione che si ha è che se è successo una volta è forse già successo altre dieci volte. Credo che sia dipeso anche per una questione di burocrazia, ne so qualcosa dopo aver passato quell’anno infernale al Centro sperimentale. La burocrazia, le sue leggi hanno una loro logica, una loro diabolicità. Ma va detto che nemmeno lo sceneggiatore più diabolico si potrebbe inventare la storia di uno che uccide una bambina e una povera ragazza dopo aver ricevuto dallo Stato italiano dei soldi per fare un film. Capisco quanto sia difficile districarsi in certe cose, ma il settore pubblico come vocazione naturale dovrebbe essere quello di promuovere innanzitutto opere prime e seconde, favorire i giovani. Insomma mentre si discuteva tanto il cinema si autodistruggeva da solo. Le migliori storie – sottolinea – si raccontano con due righe come quella di un assassino che si spaccia per regista e ottiene dallo Stato oltre 800mila euro per una sua sceneggiatura magari d’amore”.

Sulla vicenda è intervenuto il ministro della Cultura Alessandro Giuli, annunciando nuovi correttivi alla legge sul Cinema. “Stiamo intervenendo con decisione per garantire che ogni euro destinato al sostegno del cinema italiano sia realmente utilizzato per produrre cultura, lavoro e valore. Nessun film fantasma potrà più approfittare delle risorse pubbliche. Basta sprechi: i soldi dei contribuenti devono andare solo a chi fa davvero cinema”. Intanto, la Direzione generale cinema del Ministero della Cultura si è “immediatamente attivata per svolgere ulteriori e necessari approfondimenti” sul tax credit riconosciuto al film Stelle della notte. “Se dal loro esito dovesse emergere un uso irregolare del credito d’imposta, oltre alla revoca immediata del beneficio concesso, il produttore verrebbe escluso dai benefici della legge cinema per 5 anni e le fattispecie emerse verrebbero segnalate ai competenti organi giudiziari”. Il Mic, in una nota, precisa che “il beneficio fiscale al film di Rexal Ford è stato ammesso non alla società statunitense, bensì al produttore esecutivo italiano Coevoltion srl, che ha presentato la domanda preventiva nel 2020 e la domanda a consuntivo nel 2023. Entrambe le domande erano e sono formalmente regolari”. Il ministero sottolinea che “la domanda a consuntivo è completa della certificazione dei costi rilasciata da un revisore ufficiale dei conti. Fra l’altro il credito in questione risultava ceduto a un istituto bancario. La domanda a consuntivo era pertanto corredata di tutta la documentazione richiesta dalla normativa vigente”.

Stando alle indiscrezioni lanciate da Open, l’uomo di Villa Pamphili avrebbe ottenuto quasi un milione di euro grazie ai benefeci del tax credit per il suo film mai prodotto.  Secondo la testata il decreto che porta la firma di Nicola Borrelli, allora direttore generale cinema e audiovisivo del Ministero dei beni culturali guidato da Dario Franceschini nel Governo Giuseppe Conte bis, risalirebbe al 27 novembre 2020 e avrebbe riconosciuto 863.595,90 euro alla produzione del film. Il progetto, scrive Open, “è stato presentato da una società di produzione internazionale di Malta, la Tintagel Films Llc, che è appunto quella che si è inventato Kaufmann con la falsa identità di Rexal Ford. Al ministero ha inviato un progetto definito del film, la necessaria revisione contabile dei costi sostenuti, la richiesta di finanziamento e il suo passaporto americano” poi risultato falso.  Per avere l’ok della direzione cinema del ministero, riporta ancora Open, “Kaufmann si è fatto assistere da un co–produttore italiano, questo sì realmente esistente: è la società Coevolutions con sede a Roma e a presentare la domanda è stato il titolare, Marco Perotti”. All’epoca, si ricorda, “le opere internazionali avevano accesso al tax credit senza obbligo di depositare copia del materiale già girato del film per dare prova tangibile dei costi di produzione” e che, sempre secondo quanto risulta al quotidiano online, “una volta ottenuto il via libera definitivo dal ministero, il tax credit è stato effettivamente utilizzato perché risulta una cessione del credito in banca dopo regolare istruttoria dell’istituto di credito”.

Per la vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Elisabetta Gardini, “il caso inquietante legato al nome di Rexal Ford, con un soggetto indagato per un atroce duplice omicidio che ha ottenuto quasi un milione di euro in fondi pubblici, è la dimostrazione lampante di quanto fosse distorto e pericoloso il sistema di finanziamento automatico al cinema, fortemente voluto e difeso per anni dalla sinistra. Un sistema senza controlli reali, che ha aperto la strada a gravi sprechi, truffe e – come oggi scopriamo – persino a personaggi dall’identità torbida. Il ministro della Cultura Alessandro Giuli sta agendo con determinazione per riformare radicalmente questo meccanismo. Come Fratelli d’Italia non permetteremo più che i soldi dei contribuenti italiani vengano sottratti alla cultura vera per finire nelle tasche di speculatori e criminali. Difendere il Cinema italiano significa anche difenderne l’onorabilità e dire basta ai parassiti che l’hanno trasformato in una mangiatoia opaca e indegna”. Il vicepresidente vicario di Fratelli d’Italia in Senato Raffaele Speranzon è indignato. “Altro che promozione della cultura”, sottolinea. “Sotto i Governi della sinistra e con Dario Franceschini al ministero, il settore del cinema è stato trasformato in una giungla di furbizie, clientele e registi fantasma. Il caso sconcertante di Francis Kaufmann, arrestato per il duplice omicidio della figlia di 18 mesi e della compagna e accusato di aver truffato lo Stato italiano fingendosi Rexal Ford per incassare 863mila euro di tax credit per un film mai girato, è solo la punta dell’iceberg. Un uomo con documenti falsi, una società fittizia e un’identità inventata è riuscito a ottenere quasi un milione di euro grazie a un decreto firmato da un dirigente del ministero della Cultura durante il Governo Conte II. Una vergogna senza attenuanti. Se ciò fosse confermato, sarebbe il simbolo di come venivano gestiti i fondi pubblici quando al Governo c’era la sinistra: con superficialità, opacità e senza alcun controllo. Soldi dei cittadini finiti nelle tasche di un criminale internazionale, mentre tanti veri operatori del settore aspettavano risposte e sostegni reali”.

Aggiornato il 23 giugno 2025 alle ore 17:22