Nastri d’argento, il trionfo di Francesca Comencini

Francesca Comencini conquista ben 5 Nastri d’argento. Il suo ultimo film, Il tempo che ci vuole, ottiene un trionfo. Al Maxxi di Roma, nella 79ª edizione del più antico premio cinematografico italiano assegnato dal 1946 dal Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani (Sngci), il lungometraggio vince i Nastri per il Miglior film; per la Miglior sceneggiatura (scritta dalla regista); per i suoi interpreti Romana Maggiora Vergano, Migliore attrice protagonista (ex aequo con Valeria Golino per Fuori di Mario Martone) e Fabrizio Gifuni, Migliore attore protagonista; e per le casting director Laura Muccino (premiata anche per Le assaggiatrici di Silvio Soldini) e Sara Casani. Il tempo che ci vuole è un film appassionato sul rapporto di Francesca con il padre, il maestro del cinema Luigi Comencini, in cui la regista si mette a nudo e racconta anche gli aspetti più controversi dei suoi anni giovanili.

Ma ai Nastri d’argento viene premiato anche La vita da grandi, il debutto alla regia di Greta Scarano. Il suo protagonista Yuri Tuci, è il Miglior attore di commedia in ex aequo con Pietro Castellitto nel ruolo di Riccardo Schicchi, in Diva Futura di Giulia Louise Steigerwalt. Come attrici non protagoniste vincono Matilda De Angelis e Elodie per Fuori (incarnano due detenute entrate nella vita della scrittrice Goliarda Sapienza interpretata da Golino). Miglior attore non protagonista è Francesco Di Leva, nel difficile ruolo del marito e padre manipolatore e violento in Familia di Francesco Costabile. Parthenope di Paolo Sorrentino vince per la Migliore fotografia di Daria D’Antonio, il Miglior montaggio di Cristiano Travaglioli (premiato anche per Familia) e la Miglior colonna sonora di Lele Marchitelli, premi ai quali si aggiunge il “Biraghi” per i giovani attori rivelazione alla protagonista del film: Celeste Dalla Porta, che vince insieme al protagonista di Familia, Francesco Gheghi, premiato anche per il “Cameo dell’anno” in Fuori di Mario Martone.

A Gabriele Mainetti viene attribuito il Nastro d’argento per la Migliore regia, con La città proibita, film che ottiene il Nastro anche per il Miglior sonoro in presa diretta di Angelo Bonanni (premiato anche per Hey Joe di Claudio Giovannesi).  Diamanti di Ferzan Ozpetek è stato premiato “Film dell’anno”. I Nastri alla carriera vanno a Cristina Comencini e a Marco Tullio Giordana. Follemente di Paolo Genovese ottiene il Nastro come “Migliore commedia” 2025. La protagonista del film, Pilar Fogliati, riceve il Nastro come miglior attrice di commedia. A Genovese va inoltre il Premio Hamilton - Behind the camera. Il Nastro per il Miglior soggetto originale va a Enrico Audenino e Valerio Mastandrea per Nonostante. Due i Nastri a Le Déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta di Gianluca Jodice: Migliore scenografia di Tonino Zera e Migliori costumi a Massimo Cantini Parrini.

Il Nastro per la migliore canzone originale va a Canta ancora, scritta e interpretata da Arisa, con le musiche di Giuseppe Barbera, dal film Il ragazzo dai pantaloni rosa di Margherita Ferri. Un Nastro d’Argento speciale va a Luca Zingaretti, per La casa degli sguardi. Al suo protagonista Gianmarco Franchini, il riconoscimento della Fondazione Nobis. Il Premio Nino Manfredi viene assegnato a Barbara Ronchi. Il regista Andrea Segre e Marco Pettenello ricevono, per Berlinguer - La grande ambizione, il Nastro Siae per la sceneggiatura. Il Premio Nuovo Imaie va a Ludovica Nasti, per La storia del Frank e della Nina e Samuele Carrino, per Il ragazzo dai pantaloni rosa. Il Premio Bnl-Bnp Paribas è assegnato a Familia. Rachele Potrich, esordiente in Vermiglio di Maura Delpero, riceve il Premio Graziella Bonacchi. Infine, i Nastri d’argento assegnano una menzione speciale alla qualità de Gli immortali di Anne Riitta Ciccone.

Aggiornato il 17 giugno 2025 alle ore 16:54