Il 18 giugno arriva “Elio”, ultima creatura targata Disney Pixar

Elio è il 29° film d’animazione Disney Pixar. Il lungometraggio, in sala dal 18 giugno, è diretto da Madeline Sharafian e da Domee Shi e scritto da Adrian Molina. “Vogliamo lanciare un messaggio positivo, dare un significato nuovo al concetto di alieno”, dice Sharafian. “Quando cominciamo un nuovo progetto, mettiamo sul tavolo temi universali e senza tempo”, argomenta la producer Mary Alice Drumm. “Con Elio affrontiamo concetti come l’importanza delle relazioni e il non giudicare un libro dalla copertina. Sono riflessioni particolarmente interessanti in un momento come questo. Quando inizi un film non sai quale sarà lo spirito del tempo una volta che arriverà al cinema. Oggi, c’è più bisogno che mai di connessione, di andare oltre le differenze apparenti”, riflette la producer durante una visita agli studi d’animazione di Emeryville, nella baia di San Francisco. Immerse in un grande parco, le ariose navate industriali di vetro e mattoni a vista, progettate dal fondatore Steve Jobs, sono in fermento per il debutto in sala di questo bambino che vive in una base militare della California con la zia Olga, dopo la morte di entrambi i genitori. Più affascinato dallo spazio e dagli alieni che dal calcio o dai giochi dei coetanei, Elio è un ragazzino fuori dagli schemi, “ossessionato dall’idea di essere rapito dagli alieni”, afferma Domee Shi.

“Si sente solo, indesiderato, come se nessuno lo capisse. Per questo sogna di andare in un altro mondo dove può essere accettato per quello che è”. Così, quando Elio riesce davvero a farsi rapire, entra nel loro Communiverse con entusiasmo sfrenato e nemmeno un briciolo di paura. Lì incontra rappresentanti di galassie lontane, affronta una crisi di proporzioni intergalattiche e, in qualche modo, scopre chi è davvero. “Mi sono identificata molto con Elio – confessa Domee Shi – sono stata quel ragazzino strano che sognava di essere portato in un posto dove le persone lo capivano. Alle medie balbettavo, provavo grande nervosismo nel cercare di avvicinarmi e fare amicizia: disegnare era il mio modo di comunicare. Spero che il pubblico tragga da questo film il coraggio di avvicinarsi agli altri, soprattutto a qualcuno che potrebbe non assomigliarti, o che pensi sia diverso. Non si può mai sapere, potreste avere così tanto in comune!”. Il film ha celebrato l’anteprima mondiale ieri a Los Angeles ed è tra i più attesi del cartellone estivo. Domee Shi trova “davvero stimolante l’amicizia tra Elio e Gordon (l’alieno tutto rotondità e sorrisi che diventa il suo miglior amico). Sono molto diversi l’uno dall’altro. Provengono da luoghi diversi. Parlano lingue diverse. Il nostro film descrive degli alieni che non fanno paura, non cercano di farti del male, mangiarti o sostituirti. Sono amichevoli, accoglienti e gentili: spetta a noi essere curiosi abbastanza da avvicinarci”.

Aggiornato il 11 giugno 2025 alle ore 17:23