
Il film dei record approda fuori concorso al Festival di Cannes. Mission Impossible: The Final Reckoning di Christopher McQuarrie, ottavo e ultimo capitolo della saga di Ethan Hunt, alias Tom Cruise, mostrato ieri sulla Croisette, arriva in sala il 22 maggio grazie alla distribuzione di Eagle Pictures. Il film, che racconta un mondo ormai in preda al caos, dura 169 minuti ed è costato 400 milioni di dollari. Ancora una volta saranno i muscoli tonici e pieni di endorfine di un Tom Cruise sessantaduenne a fare la differenza. Con chi si devono scontrare Ethan e il suo team? Devono affrontare questa nuova minaccia rintracciando due chiavi che sbloccano un potente sistema di intelligenza artificiale, denominato Entity, capace di causare disastri a livello mondiale, dai sabotaggi dei circuiti bancari internazionali al caos delle reti elettriche. Entity riesce ad accedere ai sistemi di difesa come ai missili nucleari statunitensi, sovietici, israeliani e francesi, ad aprire le loro rampe di lancio per scatenare l’inferno. A sfidarli in questa pericolosa corsa alle chiavi c’è Gabriel (Esai Morales), misterioso individuo legato al passato di Ethan.
In Mission: Impossible 8 la resa dei conti è mozzafiato e attraversa i continenti: dagli Stati Uniti a Shangai, dall’Islanda alle miniere del Congo. D’azione c’è veramente di tutto: un’antologia, da un treno in corsa fino a un sottomarino nucleare da violare nel mare più ghiacciato del mondo. Una volta dentro, Ethan non manca di esibirsi in una sorta di danza per evitare i sottomarini nucleari che, usciti dalle loro sedi, formano un gigantesco e mortale Shangai in movimento. Ma la “sua passione predominante” resta, com’è noto, l’aereo. Non contento di essersi misurato già con lo scafo di un sottomarino nucleare fuori controllo, in questo episodio Cruise si aggrappa in cielo ancora una volta, ad altissima quota, a delle precarissime ali di un biplano d’epoca. La saga, piena di citazioni di 007 e Indiana Jones, indica nel titolo un definitivo “finale”. Ma sarà vero? A vedere il film, la conclusione è così volutamente ambigua che permette di tutto. Probabilmente sarà, come sempre, solo una questione di soldi: i costi di produzione sono infatti così tanto saliti che il film potrebbe diventare un flop a prescindere dalla sua qualità. Per resuscitare ancora una volta Ethan Hunt non basterebbe a Tom Cruise che è anche il produttore. Il risultato dell’episodio precedente, ovvero Dead Reckoning, che ha incassato 571 milioni e 100mila dollari, meglio sarebbe arrivare o superare il miliardo come ha fatto nel 2022 con Top Gun: Maverick (un miliardo 496 milioni di dollari). Vale a dire, attenzione, l’eroe per ora è solo congelato.
Aggiornato il 15 maggio 2025 alle ore 17:28