David di Donatello, il trionfo di “Vermiglio” di Maura Delpero

Vermiglio è il film dell’anno. All’edizione numero 70 dei David di Donatello trionfa la pellicola firmata da Maura Delpero. Il lungometraggio è il più premiato, con 7 statuette: Miglior film; Miglior regista; Migliore sceneggiatura originale; Miglior autore della fotografia a Michail Kričman; Miglior suono a Dana Farzanehpour, Hervé Guyader e Emmanuel de Boissieu; Miglior casting a Maurilio Mangano e Stefania Rodà; Miglior produttore a Francesca Andreoli, Leonardo Guerra Seràgnoli, Santiago Fondevila Sancet, Maura Delpero per Cinedora, con Rai Cinema in collaborazione con Charades (coproduzione con la Francia) e Versus (coproduzione con la Belgio). Maura Delpero è la prima donna a vincere il David alla Miglior regia. La vittoria di una donna per la regia “era possibile e probabile, visto che eravamo in tre candidate e già per questo era una cinquina molto interessante”, ha sottolineato Delpero. “Ma non è una cosa che ti aspetti. Certo, abbiamo sentito in questi mesi un grande affetto intorno al film, un grande sostegno, molto trasversale”. Le donne trionfano anche con L’arte della gioia di Valeria Golino. La serie, uscita in sala e quindi considerata un film secondo il regolamento dell’Accademia del cinema italiano, conquista il David alla Miglior attrice protagonista (Tecla Insolia), Miglior attrice non protagonista (Valeria Bruni Tedeschi) e Miglior sceneggiatura non originale.

Senza dimenticare Margherita Vicario, che con Gloria! si porta a casa il David al Miglior film d’esordio, alla Miglior canzone originale (Aria!) e al Miglior compositore. Il grande sconfitto di questa edizione è Paolo Sorrentino. Il suo Parthenope, nonostante 15 candidature, torna a casa a mani vuote. Anche Berlinguer - La grande ambizione di Andrea Segre è stato candidato a 15 statuette ma viene premiato con il David al Miglior attore protagonista Elio Germano e Miglior montaggio a Jacopo Quadri. Mentre Miglior attore non protagonista è Francesco Di Leva per Familia di Francesco Costabile. La serata, condotta dall’attrice Elena Sofia Ricci e dal cantautore Mika ha celebrato il cinema italiano. Tra i momenti più emozionanti della serata, l’omaggio di Mika e Claudio Santamaria a Eleonora Giorgi, scomparsa lo scorso 3 marzo: i due artisti hanno cantato Futura di Lucio Dalla, citazione dal film Borotalco di Carlo Verdone. Sul palco dei David, non sono mancati i riferimenti alle guerre. A partire da Elio Germano. “Dedico il premio a chi lotta per la parità di dignità, che c’è nella Costituzione. Una persona povera deve avere la stessa dignità di una persona ricca e accedere a istruzione e sanità. Così come un italiano e uno straniero e una donna e un uomo. E, lasciatemelo dire, un palestinese deve avere la stessa dignità di un israeliano”, ha detto l’attore nel ricevere il premio. Gli ha fatto eco Francesca Mannocchi, vincitrice del David al Miglior documentario con Lirica Ucraina: “Dedico il premio al mondo che ho raccontato da cui ho imparato che bisogna restare arrabbiati e vivi di fronte al dolore degli altri, alle resistenze di chi sopravvive, perché è più faticoso sopravvivere che morire in guerra”. Ma anche “ai 20mila bambini della striscia di Gaza e a tutti quelli che continuano a morire mentre noi siamo qui a festeggiare questo premio”. Una riflessione è arrivata anche da Vicario: “Teniamo alta la barra della speranza e spero che i nostri politici investano nella cultura, nell’arte e nelle sanità e un po’ meno nelle armi”. Infine, i le statuette speciali della 70ª edizione. Pupi Avati ha ricevuto il David alla carriera, Ornella Muti è stata premiata con un David speciale, Giuseppe Tornatore con il David 70 e Timothée Chalamet con il Premio Cinecittà.

Aggiornato il 08 maggio 2025 alle ore 18:14