Premio Strega, Einaudi polemizza per l’esclusione di Verna

Nicoletta Verna non è stata inserita nella selezione del Premio Strega 2025. L’autrice del romanzo Einaudi I giorni di Vetro (proposto da Elena Stancanelli) figura tra i grandi esclusi dalla dozzina finale. Paolo Repetti, direttore editoriale di Einaudi Stile Libero, affida alla stampa una dichiarazione piccata: “Sorprende e dispiace. Una scelta difficile da comprendere”. L’anno scorso la casa editrice dello Struzzo aveva vinto con Donatella Di Pietrantonio. Fuori anche Adelphi con Paradiso di Michele Masneri e La nave di Teseo che aveva candidati Aqua e tera di Dario Franceschini, Cinquantun giorni di Andrea Moro e Il dono dell’amore di Raffaele Nigro. Non ce l’ha fatta neppure Antonella Cilento con La babilonese (Bompiani). Nel giorno in cui sono stati resi noti i 12 finalisti dell’ambito premio letterario, giunto alla 79ª edizione, non sono mancate le polemiche. D’altro canto, piccoli editori indipendenti e giovani autori entrano nella selezione finale.

Il Comitato direttivo del Premio Strega, presieduto da Melania Mazzucco, ha scelto i 12 libri candidati all’edizione 2025 tra gli 81 titoli proposti dalla giuria degli Amici della domenica. Questa la dozzina selezionata, annunciata ieri a Roma: Portofino blues di Valerio Aiolli (Voland), proposto da Laura Bosio; La signora meraviglia di Saba Anglana (Sellerio Editore), proposto da Igiaba Scego; L’anniversario di Andrea Bajani (Feltrinelli), proposto da Emanuele Trevi; Poveri a noi di Elvio Carrieri (Ventanas), proposto da Valerio Berruti; Incompletezza. Una storia di Kurt Gödel di Deborah Gambetta (Ponte alle Grazie), proposto da Claudia Durastanti; Di spalle a questo mondo di Wanda Marasco (Neri Pozza), proposto da Giulia Ciarapica; Ricordi di suoni e di luci. Storia di un poeta e della sua follia di Renato Martinoni (Manni), proposto da Pietro Gibellini; Chiudo la porta e urlo di Paolo Nori (Mondadori), proposto da Giuseppe Antonelli; Perduto è questo mare di Elisabetta Rasy (Rizzoli), proposto da Giorgio Ficara; Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia di Michele Ruol (TerraRossa), proposto da Walter Veltroni; Quello che so di te di Nadia Terranova (Guanda), proposto da Salvatore Silvano Nigro; La ribelle. Vita straordinaria di Nada Parri di Giorgio van Straten (Laterza), proposto da Edoardo Nesi. La proclamazione della cinquina finalista si terrà mercoledì 4 giugno al Teatro Romano di Benevento. La proclamazione del libro vincitore sarà giovedì 3 luglio nel giardino del Museo nazionale etrusco di Villa Giulia, in diretta televisiva su Rai 3. I libri in gara concorreranno alla dodicesima edizione del Premio Strega Giovani e saranno letti e votati da una giuria composta da oltre mille studentesse e studenti provenienti da 105 scuole secondarie superiori in Italia e all’estero. La proclamazione del libro premiato si terrà il 3 giugno nel territorio di Caivano. Tra i big in pole position figurano: L’anniversario di Andrea Bajani, Quello che so di te di Nadia Terranova e Chiudo la porta e urlo di Paolo Nori.

“Ogni gamma della prosa contemporanea è rappresentata: romanzo, memoir, narrativa non-fiction, graphic novel, romanzo biografico, giallo, noir, thriller, distopico”, ha spiegato Melania Mazzucco. “Tuttavia i romanzi veri e propri non sono la maggioranza. Predomina il racconto dell’Io: la cosiddetta autofiction o l’autobiografia vera e propria che si ricorre, coi suoi fasti e le sue miserie. “Il leit motiv di quest’anno è la follia. Sbriciolamento dell’Io, depressione, crollo psichico. Nel 2025 la salute mentale è un’emergenza sociale, ma anche letteraria”, ha sottolineato Mazzucco. Per quanto riguarda la lingua, “tranne che in pochi ambiziosi romanzi simbolisti o sperimentali, si tratta perlopiù di un italiano funzionale. Il dialetto, impiegato nella narrativa di consumo come vezzo di colore, quasi un arredo di scena, diventa ormai nei romanzi di ambientazione contemporanea una scelta voluta di personaggi italofoni, il ricordo (anche polemico o comico) delle radici nella piccola patria, ormai aperta al mondo globale” ha spiegato la presidente del Comitato direttivo. “C’è una grande vivacità da parte dei piccoli e medi editori nel proporre tanti bei libri e autori giovani” ha sottolineato Giovanni Solimine, presidente della Fondazione Bellonci. “La media delle traduzioni è di almeno 15 lingue e quelle slave sono straordinariamente presenti” ha sottolineato il direttore della Fondazione Stefano Petrocchi presentando una ricerca sull’effetto Strega all’estero.  

(*) La prima foto è tratta dal profilo Facebook di Nicoletta Verna

Aggiornato il 16 aprile 2025 alle ore 17:30