
Fine settembre, due date, 69 canzoni d’amore. E chi pensa ci sia un doppio senso, si sbaglia di grosso. Perché 69 Love Songs è un disco culto dei Magnetic Fields, diventato simbolo dell’amore (indie) in tutte le sue declinazioni. E dagli anni Novanta con furore, la band americana capitanata dal cantautore newyorkese Stephin Merritt arriverà in Italia per celebrare i 25 anni del celebre disco. Questo doppio appuntamento, che segna la prima volta della band sul suolo italiano, si terrà il 26 e 27 settembre all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, nell’ambito della 14esima stagione di “Unplugged In Monti”. Un evento unico, una celebrazione che rende giustizia a un disco mastodontico, pubblicato nel 1999 su Merge Records e diventato subito culto. Per l’occasione, i Magnetic Fields lo eseguiranno integralmente, senza compromessi: la prima metà delle quasi 70 canzoni verrà suonata la prima sera, la seconda metà il giorno dopo. Un modo per dare il giusto respiro a un’opera che ha rivoluzionato la musica indipendente con il suo mix di ironia, romanticismo e sperimentazione sonora.
Triplo album, 69 canzoni, uno stile che cambia a ogni traccia: 69 Love Songs non è solo un disco, è un’enciclopedia musicale sulle infinite sfumature dell’amore. Stephin Merritt lo ha scritto giocando con generi diversi, passando dal folk al synthpop, dal cabaret al country, il tutto legato dal fil rouge del Lo-Fi con testi che alternano malinconia e sarcasmo in un equilibrio perfetto. Quando uscì, la critica lo accolse come un capolavoro: Rolling Stone, il New York Times, SPIN, il Los Angeles Times e il Washington Post lo inserirono subito tra i migliori dischi dell’anno. Da allora, è rimasto una pietra miliare dell’indie. Sul palco, insieme a Merritt, ci saranno i membri storici della band: Sam Davol, Shirley Simms, Chris Ewen e Anthony Kaczynski. Perché la musica “deriva” dal libro dell’amore. Lo dicono i Magnetic Fields. E noi, che abbiamo sentito il disco, un po’ ci crediamo.
Aggiornato il 10 marzo 2025 alle ore 10:01