“Zero Day”, da oggi su Netflix la miniserie interpretata da De Niro

Robert De Niro è il protagonista di un racconto fantapolitico. Zero Day, la miniserie visibile da oggi su Netflix, rappresenta la “seconda vita” dell’attore. L’interprete quasi 82enne, due volte Premio Oscar, si lancia in una nuova sfida, la sua prima serie tivù americana. Zero Day è un paranoid conspiracy thriller prodotto dalla piattaforma in streaming e creato da Eric Newman, Noah Oppenheim e Michael Schmidt. La miniserie in sei episodi, diretta da Lesli Linka, è incentrata su un devastante attacco informatico globale. De Niro dà il volto a George Mullen, ex presidente degli Stati Uniti. Tra gli altri protagonisti figurano Lizzy Caplan nel ruolo di Alexandra Mullen, sua moglie; Joan Allen alias Sheila Mullen, la figlia; Angela Bassett nei panni della presidente Evelyn Mitchell; Matthew Modine in quelli di Richard Dreyer.

L’attore di Taxi Driver, anche produttore, durante un’anteprima a Londra di qualche giorno fa ha sottolineato come sia complesso girare la miniserie. “È come fare tre film uno dietro l’altro, io – ha detto De Niro – ci sono quasi sempre e ho dovuto stare dietro a tutto, anche solo per conoscere le battute. Per questo è stato come tuffarsi nella Manica, a nuoto dall’Inghilterra alla Francia. Guardavo indietro e non vedevo la Francia, guardavo avanti e non vedevo l’Inghilterra. Non potevo mollare, altrimenti sarei sprofondato”. Nella miniserie Mullen viene messo alla guida della Zero Day Commission, la cui missione è scoprire i colpevoli dietro l’attacco che ha ucciso migliaia di americani. La miniserie pone un interrogativo universale, come si arriva alla verità in un mondo in crisi e devastato da forze fuori controllo? De Niro interpreta un personaggio che dice semplicemente la verità su ciò sta accadendo. Anche se la miniserie non è basata su fatti reali, come hanno spiegato Oppenheim e Schmidt durante un incontro con la stampa al quale era presente anche il cast, solleva immediatamente dubbi sul rapporto con la verità in un mondo in cui dilaga la disinformazione.

“Siamo entrati – hanno sottolineato – in un’epoca post-verità: c’è un’oggettività che un giorno è vera e l’altro non lo è più”. Zero Day è stata realizzata a New York e De Niro aveva manifestato l’intenzione di fare qualcosa nella sua città lungo un arco di tempo di cinque, sei mesi. “Si è parlato di una miniserie limitata – ha spiegato – ed Eric Newman mi mandava ogni tanto degli episodi, quanto basta per dire, Sì, sono pronto, la faccio”. Il cast e la produzione hanno detto che “è stato fantastico girare a New York: l’energia è unica e la città in un certo senso è diventata protagonista”. La miniserie immagina anche una donna sulla poltrona da presidente: “Oltre che lavorare con De Niro – ha detto Angela Bassett – ho avuto l’opportunità di rappresentare una donna che ha il mio volto e occupa un posto di potere in quell’ufficio. È stata un’esperienza unica”.

Aggiornato il 20 febbraio 2025 alle ore 17:09