
I primi passi e la lunga gavetta prima del successo. Sono solo canzonette è un documentario che narra l’eccezionale carriera di Edoardo Bennato. Dopo la presentazione in grande stile durante la terza serata del Festival di Sanremo 2025, l’artista è protagonista di un racconto audiovisivo scritto e diretto da Stefano Salvati, prodotto da Rai Documentari e Daimon Film. Dal film che va in onda stasera, in prima serata, su Rai 1, emerge un ricco ritratto del menestrello napoletano, musicista ribelle, pirata del rock made in Bagnoli, punto di riferimento dell’anticonformismo musicale e ideologico. Bennato è stato il primo a portare il rock e il blues nel cantautorato italiano. E continua a farlo come abbiamo visto pochi giorni fa sul palco sanremese dell’Ariston, sul quale si è esibito da superospite. Il documentario ripercorre le tappe di una vita e di una storia controcorrente. Stadio San Siro, 19 luglio 1980. Non era mai successo prima nella storia della musica che un artista si esibisse in 15 stadi di seguito nel giro di un mese. Inizia con queste immagini il grande racconto della carriera di Edoardo Bennato nel documentario Sono solo canzonette.
Si tratta di un viaggio artistico e personale nella biografia dell’artista: negli anni del liceo, il cantautore napoletano intraprende con determinatezza il percorso musicale, iniziando a frequentare i corridoi delle case discografiche. Il suo stile innovativo e la voce inizialmente sgraziata gli bloccano le porte, ma la sua tenacia lo fa volare a Londra. Nei bagagli un tamburello a pedale, una chitarra, un’armonica e un kazoo, gli permettono di esibirsi come one-man-band e di potenziare una combinazione musicale unica, fatta di blues, rock, punk e accenti mediterranei. Non farti cadere le braccia è il titolo del suo album di esordio e, allo stesso tempo, il manifesto della sua perseveranza. È il 1974 e Bennato inizia a girare l’Italia con il suo primo tour di concerti, accompagnati dalle battaglie che gli “anni di piombo” si portano dietro. Il vertice della sua produzione viene raggiunto con Burattino senza fili, un disco che racconta l’attualità per mezzo di una delle più celebri favole della letteratura, Le avventure di Pinocchio.
Da lì a poco riempirà, per primo in Italia, gli stadi e proprio in uno di questi, ai giorni nostri, che si chiude il documentario sul rcoker partenopeo. Attraverso i suoi capolavori musicali, il documentario racconta la vita di Edoardo Bennato e svela la sua versione più intima, con video e foto privati, molti dei quali inediti. Numerose interviste di alcuni tra i più importanti personaggi dello spettacolo italiano arricchiscono il racconto, tra i quali Paolo Conte, Jovanotti, Ligabue, Max Pezzali, Leonardo Pieraccioni, Dori Ghezzi, Marco Giallini, Carlo Conti e molti altri. Appariranno qualche volta nel racconto, in maniera surreale, i personaggi delle favole da Peter Pan a Capitan Uncino, a Pinocchio, al Grillo parlante, per raccontare i vari momenti della vita di Bennato. Ci saranno tutti i grandi successi, le canzoni capolavoro, sia nelle versioni originali live, che in versione colonna sonora.
Aggiornato il 19 febbraio 2025 alle ore 16:07