Una commedia romantica racconta la Napoli contemporanea. Mica è colpa mia di Umberto Carteni, con un tenero Antonio Folletto, è un film distribuito dal 1° gennaio direttamente su Netflix. Scritto da Caterina Salvadori e Ciro Zecca, prodotto da Viola Prestieri, Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori e Valeria Golino per HT e Indigo Film, il lungometraggio narra le vicende del giovane Vito (Folletto), che, in cerca di un lavoro sicuro, vuole ottenere l’affidamento esclusivo del figlio neonato Napoleone e al contempo cerca di mantenere la proprietà della casa di famiglia presa di mira da un facoltoso imprenditore edile (un sicuro Roberto De Francesco). L’ambientazione è decisiva ai fini del racconto. La storia si svolge nei quartieri popolari del centro storico di Napoli. A Vico Politi, noto come O’ Vico de vicchiarelle. L’appartamento che Vito condivide con il fratello Antonello (uno stralunato Vincenzo Nemolato) presenta qualche problematica sul piano dell’agibilità e della sicurezza. Frattanto, Antonello vedrà notificarsi spesso degli atti intimidatori da parte del Comune di Napoli insieme ad altre lettere mai aperte.
Vito scopre l’arcano, legge i documenti e comprende la gravità della posizione debitoria del fratello (50mila euro) nei confronti di una società non meglio specificata. A quel punto, la casa è a rischio e, considerata la condizione di estrema precarietà, Vito teme che gli assistenti sociali possano sottrargli il figlio. Con l’aiuto di Antonello, medita un piano che possa risolvere ogni problema. Per queste ragioni, ha intenzione di beffare Marina (l’elegante Laura Adriani), la bella ereditiera (figlia dell’imprenditore), che vanta una sincera passione per la cucina e un vivo interesse per le onlus. L’obiettivo di Vito è recuperare i soldi necessari affinché l’appartamento di famiglia non venga ipotecato. Il ragazzo, agli occhi di Marina, fingendosi a capo di una fondazione benefica di supporto ai bambini africani in difficoltà, spera di ricevere una “donazione” pari al debito. Naturalmente, tra scontri, equivoci e reciproci passi falsi, Vito e Marina, seppure appartengano a universi sociali e culturali contrapposti, si invaghiscono. Ne nasce una vera e propria relazione messa a repentaglio da Federico (Loris De Luna), l’architetto corrotto, fidanzato di Marina. Così, quando la ragazza scoprirà l’inganno, la relazione tra lei e Vito andrà in frantumi.
La commedia è piacevole ma, inevitabilmente, prevedibile. Nonostante i colpi di scena e i cambi di prospettiva, il risultato finale appare scontato sin dalla prima inquadratura. Eppure, Mica è colpa mia risulta un tentativo interessante. Per quanto sia intrisa di orgogliosa napoletanità, la messa in scena non nasconde l’ambizione di un racconto dal respiro europeo. In un cast assolutamente azzeccato, spiccano le prove di Antonio Folletto e Vincenzo Nemolato. Anche le interpretazioni di Laura Adriani, Roberto De Francesco e Loris De Luna risultano convincenti. Purtroppo, al di là della direzione degli attori, in Mica è colpa mia non si ravvisano mai guizzi spiazzanti. Ogni elemento narrativo si compie, placidamente, senza sussulti. Un esempio su tutti: il tema del volontariato viene inopinatamente usato solo come espediente narrativo. Senza alcun approfondimento degno di nota. Potenzialmente il film avrebbe avuto gli ingredienti per tentare di assurgere a opera autentica e gioviale, malauguratamente l’originalità viene persa di vista quasi subito.
Aggiornato il 24 gennaio 2025 alle ore 18:37