L’autore aveva 77 anni. Si è spento a Roma Lorenzo Infantino, il filosofo sociale tra i più autorevoli interpreti del liberalismo classico in Italia. Professore emerito alla Luiss Guido Carli, dove ha insegnato filosofia delle scienze sociali per oltre quarant’anni. L’intellettuale nativo di Gioia Tauro ha dedicato la sua carriera allo studio dell’ordine spontaneo, della libertà individuale e alla critica dei sistemi collettivisti.
La notizia della scomparsa è stata data dalla casa editrice Rubbettino, per cui Infantino ha firmato alcune delle sue opere più importanti, come Ignoranza e libertà (1999), Potere: la dimensione politica dell’azione umana (2013) e Conoscenza, governo degli uomini e governo della legge (2024). È imminente anche l’uscita della seconda edizione di L’ordine senza piano. Infantino è stato anche il fondatore della collana Biblioteca austriaca, che ha portato in Italia le opere di pensatori come Carl Menger, Ludwig von Mises e Friedrich von Hayek, pilastri della Scuola austriaca. Oltre all’attività accademica e editoriale, Infantino è stato presidente della Fondazione Hayek-Italia e dell’Italian linacre society, distinguendosi per la capacità di rendere accessibili al grande pubblico temi complessi legati al liberalismo. “È una perdita enorme,” ha dichiarato Florindo Rubbettino, suo editore e amico, “per chi, come me, ha avuto il privilegio di lavorare con lui. Era un maestro rigoroso, sempre critico verso ogni dogmatismo, capace di spiegare con chiarezza come le regole e i mercati non siano frutto di pianificazioni, ma emergano dalle interazioni tra individui”.
Anche “Democrazia liberale piange, coi liberali italiani ed europei, l’improvvisa scomparsa del suo presidente d’onore professor Lorenzo Infantino, grande cultore ed interprete del moderno liberalismo, e si stringe nel dolore alla famiglia e ai tanti amici a cui mancherà il solidale affetto dell’uomo e il faro luminoso del filosofo che sapeva tracciare e indicare la via della libertà”, ha dichiarato Enzo Palumbo. Infantino ha formato generazioni di studenti e lettori, lasciando un’eredità intellettuale che continuerà a ispirare chi riconosce nella libertà individuale il fondamento di una società equa e prospera.
Aggiornato il 20 gennaio 2025 alle ore 17:56