Teatro, i 10 titoli da non perdere

La seconda metà della stagione teatrale 2024-2025 è pronta a partire. Sono numerosi i titoli degni di attenzione. A partire da Sarabanda, la cui messa in scena è firmata dal regista Roberto Andò. È un omaggio al film-testamento di Ingmar Bergman. I protagonisti sono i medesimi di Scene da un matrimonio (capolavoro bergmaniano) trent’anni dopo. Più maturi ma più spietati: gli interpreti sono il grande Renato Carpentieri (nella foto), Alvia Reale, Elia Schilton, Caterina Tieghi. Al Mercadante di Napoli. E ancora: Ferdinando Bruni e Francesco Frongia dirigono Amadeus, a partire dal testo di Peter Shaffer. Si tratta di un apologo che parla di invidia, ma anche dell’ammirazione mista a sgomento che ci prende al cospetto di un genio. Con Bruni che dà il volto ad Antonio Salieri e Daniele Fedeli nel ruolo di Wolfgang Amadeus Mozart. Il debutto è fissato il 22 gennaio all’Elfo Puccini di Milano. Darwin, Nevada, per la regia di Matthew Lenton, segue le tracce dello scienziato dell’evoluzione delle specie e sullo sfondo di una ghost town americana. Marco Paolini torna su temi a lui cari con cinque personaggi e un racconto di frontiere, spostamenti e migrazioni, frammenti di storia della scienza, conflitti e cambiamenti in corso. Il debutto è in programma il 22 gennaio al Piccolo di Milano. In Zorro, Antonio Latella rilegge in chiave contemporanea il mito dei supereroi, puntando i riflettori sulle aree a rischio nella società del XXI secolo. Il cavaliere mascherato è lo spunto di un nuovo lavoro che racconta di un povero, un poliziotto, un muto e un cavallo in una terra di nessuno. Aspettano qualcuno che forse non arriverà.  Il debutto è fissato il 23 gennaio al Piccolo di Milano.

In Lungo viaggio verso la notte, Gabriele Lavia e Federica Di Martino si tuffano nel più autobiografico dramma di Eugene O’Neill: crudo e doloroso ritratto di una famiglia disfunzionale. Al centro della scena figura un attore famoso ma ormai in declino e una moglie vittima della dipendenza da oppiacei. Il debutto è in programma il 18 febbraio al Nuovo Menotti di Spoleto (Perugia). Con November, Luca Barbareschi torna al teatro e a David Mamet, suo autore prediletto. Una macchina da guerra di comicità, ambientata nell’anno delle presidenziali americane. La regia è opera di Chiara Noschese. Il debutto è previsto il 22 febbraio al Ventidio Basso di Ascoli Piceno. Dal testo di Roberto Cavosi, Sissi l’imperatrice, Federica Luna Vincenti porta in scena la tormentata vita di Elisabetta d’Austria, donna tanto anticonformista e animata da desiderio di libertà, quanto frustrata dalla rigidità e spietatezza della Corte viennese. Il debutto è in programma il 22 febbraio al Degli Illuminati di Città di Castello (Perugia). Storia di un cinghiale. Qualcosa su Riccardo III è una riflessione sul potere e sul teatro, con un attore che non ha mai avuto un ruolo da protagonista. Il debutto è previsto il 14 marzo al Piccolo di Milano. Un re che per diventare tale ha dovuto eliminare tutti i possibili rivali. Gabriel Calderón affida a Francesco Montanari un monologo che è un’originale “variazione sul tema” di Riccardo III, in cui i confini tra epoche e identità si fanno labili, sullo sfondo di una stessa realtà di ambizione, sete di potere, violenza repressa. La gatta sul tetto che scotta mette insieme passato e futuro, identità sessuale e famiglia tradizionale, una donna che finge di essere madre, un uomo che finge di essere eterosessuale. Leonardo Lidi sceglie Tennessee Williams, dirigendo, tra gli altri, Valentina Picello, Fausto Cabra, Orietta Notari. Il debutto è fissato il 29 aprile al Carignano di Torino. Ritorno a casa di Harold Pinter è il nuovo spettacolo di Massimo Popolizio. Un vero e proprio “gruppo di famiglia in un interno”, a partire dal padre Max ex macellaio, frequentatore di ippodromi, e suo fratello Sam, che guida un taxi non suo. Il debutto è in programma il 7 maggio all’Argentina di Roma.

Aggiornato il 14 gennaio 2025 alle ore 17:43