La terza edizione del Premio giornalistico Gianni Molè, Cronisti per la pace va ad Attilio Bolzoni. Il riconoscimento sarà consegnato oggi al giornalista e scrittore nell’ambito del seminario formativo che il Vittoria Peace Film Fest promuove, in collaborazione con l’Associazione Siciliana della Stampa e l’Assostampa Ragusa. L’evento formativo deontologico, che si tiene alla Multisala Golden di Vittoria (Ragusa), è dedicato a un tema di strettissima attualità, a maggior ragione per i cronisti: La deontologia e l’etica del giornalista: quali strumenti sono necessari per raccontare il fenomeno mafioso. Le fake news al tempo dell’era digitale. Come identificare, comprendere e isolare le propagande con il lavoro sul campo e le fonti aperte online. Il seminario ha la durata di 4 ore e permette ai giornalisti partecipanti il conseguimento di 6 crediti deontologici. Gli argomenti sono: I giornalisti di fronte al fenomeno della misinformation e della disinformation, gli strumenti di verifica delle notizie. Il codice di comportamento dei giornalisti nei social e il Testo unico dei doveri del giornalista.
Interviene: Antonino Recca, giornalista, componente della segreteria dell’Assostampa Ragusa. I relatori dell’incontro sono Attilio Bolzoni, giornalista, scrittore e sceneggiatore; e Pasquale Scimeca, regista, sceneggiatore e produttore. Durante il seminario viene presentato il libro Controvento, racconti di frontiera (edizioni Zolfo) di Attilio Bolzoni. Viene mostrato anche il film Il giudice e il boss (Italia 2024, 96’) di Pasquale Scimeca. A conclusione del seminario, i direttori artistici del Vittoria Peace Film Fest consegnano il Premio giornalistico Gianni Molè “Cronisti per la pace” ad Attilio Bolzoni, “un maestro di giornalismo, tenuto conto dell’alto profilo e rigore professionale alla base della sua riconosciuta attività professionale come cronista, scrittore, sceneggiatore e profondo conoscitore degli intricati fenomeni legati alla criminalità organizzata”. Attilio Bolzoni ha iniziato la sua attività al quotidiano L’Ora di Palermo. Per quarant’anni inviato speciale a Repubblica, oggi scrive per Domani. Con Giuseppe D’Avanzo ha firmato Il capo dei capi (Mondadori, 1993), La giustizia è Cosa nostra (Mondadori, 1995), Rostagno, un delitto fra amici (Mondadori, 1997) e con Saverio Lodato C’era una volta la lotta alla mafia (Garzanti, 1998). Fra le altre sue pubblicazioni: Parole d’onore (Bur Rizzoli, 2008), Faq Mafia (Bompiani, 2010), Uomini soli (Melampo, 2012; nuova edizione Zolfo, 2022) e Il padrino dell’Antimafia (Zolfo, 2019). Alcuni suoi libri sono stati tradotti in inglese, tedesco e francese. Autore di testi teatrali (Words of Honour, 2009), sceneggiatore di serie televisive, regista di cortometraggi (Silencio, 2015), nel corso della sua carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti: nel 1991 il Premiolino; nel 2009 il Premio Luchetta e il Premio È Giornalismo creato da Giorgio Bocca, Enzo Biagi e Indro Montanelli; nel 2013 ha ricevuto il Premio Giuseppe Fava.
Aggiornato il 10 dicembre 2024 alle ore 18:37