Ventiquattro anni dopo, Ridley Scott gira il secondo capitolo del Gladiatore. Non molto amato dalla critica, il film è in sala dal 14 novembre grazie alla distribuzione di Eagle Pictures. Il sequel, rispetto all’originale denota una deriva fantasy, che va oltre il grottesco. La prestigiosa rivista Variety lo ha definito impietosamente un “popcorn neoclassico, con Denzel Washington al comando come cattivo; ma che alla fine resta solo un’ombra del Gladiatore originale”. Denzel Washington ha detto anche alla rivista di lifestyle gay Gayety, che un bacio è stato tagliato dall’edizione finale del film: “Ho baciato un uomo sulla bocca e mi sa che non erano pronti per questo. Poi l’ho ucciso cinque minuti più tardi. Questo è Il gladiatore 2. Era il bacio della morte”. Un altro bacio tra uomini (ma sulla fronte) tagliato è stato quello tra il Lucio, il personaggio di Paul Mescal, e il generale Marcus Acacius interpretato da Pedro Pascal: “Provavamo la scena del mio combattimento contro Pedro e mi è venuta l’idea di baciarlo sulla fronte alla fine”, ha detto il 28enne attore irlandese a Entertainment Weekly: “Ho chiesto a Scott se gli era piaciuto e lui mi ha risposto: Mi sa di sì”. Il bacio però non è stato incluso nel final cut del film. La storia è ambientata vent’anni dopo la morte nell’arena di Massimo Decimo Meridio (Russell Crowe). La città eterna è governata da due crudeli imperatori, i fratelli Geta e Caracalla. Lucio Vero (Paul Mescal), figlio di Lucilla (Connie Nielsen), e nipote dell’imperatore assassinato Marco Aurelio, vive con moglie e figlio in una città costiera della Numidia. Quando i soldati romani di Marco Acacio (Pedro Pascal) conquistano la Numidia, riportano Lucio Vero a Roma, come schiavo.
In seguito, diventa un grande gladiatore di nome Annone, sotto la guida feroce di Macrinus (Denzel Washington). Ma Lucio Vero ha una sola missione: uccidere Marco Acacio che, a sua volta, ha ucciso la sua amata moglie. Intanto, Lucilla, sua madre, lo riconosce nell’arena, ma Annone, oltre al coraggio, ha il cuore pieno di rabbia. Sarà lui, alla fine, a liberare Roma dai due crudeli imperatori e a riportarla al suo popolo. Tra le scene più suggestive e contestate del Gladiatore 2 figura, senz’altro, quella del Colosseo riempito d’acqua per combattere una battaglia navale con tanto di squali. Ma da Ridley Scott arriva subito una replica alle molte critiche: “Vi sbagliate di grosso”, dice. “Il Colosseo è stato davvero riempito d’acqua e ci sono state battaglie navali. Se puoi costruire un Colosseo, puoi riempirlo anche di dannata acqua. State scherzando? E si può anche portare qualche squalo in una rete dal mare. É ovvio che potevano farlo!”. E c’è chi dice che Ridley Scott abbia proprio ragione. La prima naumachia venne organizzata infatti da Giulio Cesare a Roma nel 46 avanti Cristo, ma avvenne in un ampio bacino vicino al Tevere, nel Campo Marzio, con vere biremi, triremi e quadriremi, duemila combattenti e quattromila rematori. Successivamente poi ci furono naumachie anche nelle arene e negli anfiteatri, incluso il Colosseo (come dice Marziale nella Naumachia di Tito). Così, almeno la verità storica è salva.
Aggiornato il 16 novembre 2024 alle ore 13:16