I 50 anni di “Frankenstein Junior”

Frankenstein Junior festeggia il 50° anniversario e torna in sala, solo per due giorni, il 29 e 30 ottobre. Il capolavoro comico di Mel Brooks è disponibile per la prima volta in 4K, in versione restaurata, distribuito da Nexo Studios. Le sale cinematografiche che ospitano l’evento invitano i fan ad anticipare i travestimenti di Halloween e partecipare alla più incredibile festa di compleanno del dottor Frankenstein mai organizzata. I protagonisti del film sono l’indimenticabile Gene Wilder (dottor Frederick von Frankenstein), Marty Feldman (Igor), Cloris Leachman (Frau Blücher), Teri Garr (Inga), Peter Boyle (la creatura), Madeline Kahn (Elizabeth). Frankenstein Junior è una commedia raffinata, surreale, dirompente, esilarante. È senza dubbio il più riuscito film di Mel Brooks, inserito al tredicesimo posto nella classifica delle migliori commedie di sempre dall’American Film Institute. È caratterizzato da un umorismo dissacrante ma che lascia trapelare la nostalgia senza però frenare la comicità.

È Gene Wilder ad avere l’idea di riprendere il romanzo più famoso di Mary Shelley Frankestein (1818) facendone una parodia irriverente e surreale. Il regista, dopo un’entusiastica telefonata dell’attore che ha scritto il soggetto, si unisce al progetto. Il lungometraggio riscuote un grande successo, grazie a un’esplosiva miscela d’ironia, frasi di culto e trovate geniali. Il film viene girato in bianco e nero con una fotografia (di Gerald Hirschfeld) e uno stile anni Trenta. Nell’anno successivo alla sua uscita diventa campione d’incassi in Italia. Gran parte del merito va sicuramente all’adattamento italiano curato da Mario Maldesi, che cerca non solo di tradurre nella nostra lingua i dialoghi ma di restituire battute e giochi di parole. Mel Brooks è riuscito a recuperare per Frankenstein Junior tutti i macchinari e le attrezzature costruite dal creatore di effetti speciali e scenografo Kenneth Strickfaden per il film Frankenstein di James Whale, del 1931.

Sono molte le curiosità legate al film. Ad esempio, Teri Garr inizialmente si sottopone al provino per il ruolo di Elizabeth, la fidanzata del dottor Frankenstein, mentre Madeline Kahn è in lizza per Inga. Kahn poi cambia idea e ottiene la parte di Elizabeth. Mel Brooks chiama così Garr e le propone d’interpretare Inga, con un accento tedesco. I teschi che il dottore e Inga trovano nelle segrete del castello sono tutti veri tranne quello del “morto da sei mesi”, realizzato appositamente. Nel film Igor viene mandato a rubare il cervello appartenuto a tal “Hans Delbrück, scienziato e santo”. Nel XIX secolo è realmente vissuto un Hans Delbrück, politico e storico militare tedesco. Suo figlio Max Delbrück, biochimico, ottiene il premio Nobel per la medicina nel 1969. La canzone che il dottor Frankenstein e la creatura cantano insieme è Puttin’ on the Ritz di Irving Berlin (nella versione riscritta del 1946). Mel Brooks inizialmente non vuole inserire la scena dello spettacolo in teatro nel montaggio definitivo. Su insistenza di Gene Wilder – quella sequenza è stata una sua idea – dopo una accesa discussione (e dopo aver visto il pubblico entusiasta davanti a quello spezzone durante una proiezione di test) Brooks accetta di lasciarla nella versione finale del film.

Aggiornato il 19 settembre 2024 alle ore 15:26