Venezia 81: il Leone d’Oro a Pedro Almodóvar, l’Argento all’italiano Vermiglio

Si è conclusa con successo l’81° edizione della Mostra d’arte cinematografica di Venezia, che ha visto Pedro Almodóvar conquistare il Leone d’Oro con il suo primo film in lingua inglese, The room next door. Protagoniste indiscusse della pellicola sono Julianne Moore e Tilda Swinton, con una narrazione intensa che affronta temi delicati come la libertà di fine vita e l’eutanasia.

L’Italia non è rimasta a guardare, Vermiglio, diretto da Maura Delpero, ha portato a casa il prestigioso Leone d’Argento. Questo riconoscimento conferma l’eccezionale capacità della regista di raccontare storie intense e attuali, aggiungendo un altro capitolo alla recente rinascita del cinema italiano.

La Coppa Volpi per la miglior attrice è stata assegnata a Nicole Kidman, anche se la sua assenza ha lasciato un vuoto evidente, è stata costretta a tornare in patria a causa della morte della madre. Accanto a lei, Vincent Lindon ha ottenuto la Coppa Volpi come miglior attore, grazie alla sua interpretazione toccante di un padre che affronta il difficile tema del neonazismo nel film Familia.

La serata ha continuato a regalare momenti indimenticabili: il Premio Mastroianni, dedicato agli attori emergenti, è stato vinto da Paul Kircher per la sua performance nel film francese Leurs enfants après eux, diretto da Ludovic e Zoran Boukherma. Un segnale forte che dimostra come il futuro del cinema europeo sia in mani promettenti. La sezione Orizzonti ha visto premiato Francesco Gheghi come miglior attore per la sua interpretazione in Familia, una toccante storia di violenza domestica ispirata a fatti reali.

Per la migliore sceneggiatura, invece, il riconoscimento è andato a Scandar Copti per Happy holidays. A chiudere in bellezza la serata, Giuseppe Tornatore ha consegnato il premio dedicato alla memoria di Luigi De Laurentiis per la migliore opera prima. Il riconoscimento, che include un assegno di 50.000 dollari per regista e produttore, è stato assegnato a Familiar touch di Sarah Friedland.

Isabelle Huppert, presidente della giuria, ha concluso la serata con parole piene di entusiasmo: “Il cinema è in ottima forma. Abbiamo viaggiato nel tempo e nello spazio e abbiamo pensato al futuro grazie a queste finestre creative aperte”.

Il suo messaggio, rivolto al presidente della Biennale e al direttore Alberto Barbera, è stato un chiaro segnale dell'eccellente qualità delle opere presentate e del vibrante stato di salute dell'industria cinematografica contemporanea.

Aggiornato il 09 settembre 2024 alle ore 11:11