Visioni. “Inside Out 2”, un esemplare secondo capitolo

Il secondo capitolo di Inside Out entusiasma lo spettatore indagando le inquietudini dell’adolescenza. L’esemplare e coloratissimo film d’animazione racconta la storia di Riley. La ragazzina ha compiuto 13 anni, sta per entrare al liceo, esibisce l’apparecchio per i denti, è angosciata da sonni agitati ed è animata da una voglia spasmodica di contraddire i genitori. Un fatto è certo: con l’arrivo della pubertà, la consapevolezza di sé è andata in crisi. Il film è il sequel di Inside Out (2015) prodotto dai Pixar Animation Studios, in co-produzione con Walt Disney Pictures, e distribuito da Walt Disney Studios Motion Pictures nelle sale statunitensi il 14 giugno e in quelle italiane il 19 giugno. Come nel film originario, le emozioni di Riley sono personificate da Gioia, Tristezza, Paura, Rabbia e Disgusto. Ora, nella mente della ragazzina è stata creata una nuova sezione, chiamata Senso di sé, che ospita ricordi e sentimenti che caratterizzano il tratto distintivo della personalità di Riley. Gioia, ovviamente, ha uno scopo preciso: riempire la nuova sezione solo di ricordi positivi. Intanto, Riley continua a praticare con successo il suo sport preferito: l’hockey su ghiaccio.

La ragazzina e le sue migliori amiche, Bree e Grace, sono state selezionate per partecipare a un fine settimana insieme alle Firehawks, la squadra del liceo. Purtroppo, dopo l’estate, le strade delle tre amiche si divideranno. Perché Grace e Bree andranno in una scuola diversa da quella che frequenterà Riley. Per queste ragioni, la ragazzina cercherà di farsi accettare dal nuovo gruppo (composto da ragazze più grandi) per non restare da sola in futuro. Intanto, la notte che precede l’allenamento intensivo risuona “l’allarme pubertà” e un gruppo di operai della mente irrompe nel quartier generale per aggiornare la console delle emozioni. Al risveglio di Riley, le emozioni scoprono che la ragazza reagisce in modo eccessivo a qualsiasi stimolo e che un gruppo di nuove emozioni è arrivato nella stazione di comando. Si tratta di Ansia (la leader), Invidia, Imbarazzo ed Ennui (la Noia, emozione resa con le fattezze di un’adolescente simpaticamente malmostosa e indolente). Nonostante le relazioni inizino in termini sereni, le nuove e le vecchie emozioni ben presto si scontrano per i loro approcci diametralmente opposti. Naturalmente, la vittima di questa disputa è Riley. Infatti, le nuove emozioni incoraggiano la ragazzina a fare amicizia con la popolare giocatrice di hockey Val, mettendo a dura prova l’amicizia di Riley con Bree e Grace. Ma Gioia si oppone al nuovo corso.

I doppiatori originali e quelli italiani dei personaggi sono: Kensington Tallman e Sara Ciocca (Riley), Amy Poehler e Stella Musy (Gioia), Maya Hawke e Pilar Fogliati (Ansia), Phyllis Smith e Melina Martello (Tristezza), Ayo Edebiri e Marta Filippi (Invidia), Adèle Exarchopoulos ed Deva Cassel (Ennui). Le vette di genialità esplorate nel primo capitolo erano impossibili da raggiungere. Perché la storia originaria ha fondato un mondo inedito, affascinante e divertente. Tuttavia, l’opera seconda dell’universo di Inside Out aggiorna i conflitti interni (letteralmente) e conferisce un nuovo smalto narrativo al racconto d’animazione. Da questo punto di vista, la svolta attiene alla crescita di Riley, il cui personaggio era basato sulla figlia di Pete Docter, autore del primo film e ora produttore esecutivo. La sceneggiatura è firmata da Meg LeFauve, che aveva co-firmato anche il copione di Inside Out insieme allo stesso Docter e a Josh Cooley. Il soggetto è di LeFauve insieme a Kelsey Mann, animatore Pixar, al suo debutto alla regia. Inside Out 2 mette in scena la confusione emotiva che domina nella testa degli adolescenti, in bilico tra sarcasmo e inadeguatezza. Nel primo film le emozioni vengono tutte ammesse come naturali. In questo secondo capitolo, invece, è evidente l’atto d’accusa manifestato nei confronti di Ansia. Un sentimento tossico che produce atteggiamenti anche patologici d’insicurezza. Ma, ad essere onesti, viene mossa una critica, neppure troppo velata, all’incrollabile e candido ottimismo di Gioia. La conclusione riguarda, inevitabilmente, l’equilibrio delle emozioni. Riley, come ogni adolescente, deve imparare a dominare i propri conflitti interni senza condizionamenti.

Aggiornato il 06 settembre 2024 alle ore 18:12