Esponente di spicco del Futurismo, l’importante movimento d’avanguardia del secolo scorso. Nel 2003 il suo dipinto “Dinamismo astrale” (1929), conservato nella collezione di arte contemporanea al Ministero degli affari esteri, è stato scelto come soggetto per il foulard commemorativo della presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea
Nato a Torino nel 1871, Giacomo Balla inizia nel 1912, a oltre 40 anni compiuti, a dipingere opere dichiaratamente futuriste. La sua pittura, con un fare sperimentale, va al di là della staticità della materia, per soddisfare il desiderio di rappresentazione del dinamismo tipico del movimento futurista. Balla e gli altri artisti, ognuno in modo originalissimo, dimostrano, nell’ambito del Futurismo, un profondo entusiasmo nei confronti dell’uomo, delle sue macchine e delle sue costruzioni, e un desiderio di rinnovamento all’insegna della velocità e del progresso.
Il Futurismo è il prodotto di un’intesa intellettuale nata dalla volontà di rinnovare il mondo visibile mediante la luce e il movimento, al punto da distruggere la materialità dei corpi. Così facendo le cose in movimento si moltiplicano, si deformano, susseguendosi, come vibrazioni, nello spazio che percorrono. In quest’ambito Balla illustra l’essenza del movimento inventando una costruzione astratta dell’oggettualità e ricreando una nuova realtà. Velocità, tecnologia, potenza tradotte in linee forza, vere e proprie rette tracciate sulla composizione a sottolineare il moto e la direzione per riflettere un’impressione potente e decisa sullo spettatore. Una serie di tematiche per rappresentare i filoni della modernità e la velocità, cioè il progresso e il futuro attraverso raffigurazioni di vita cittadina, dei mezzi di trasporto e dei corpi in movimento. La luce nell’artista diventa pretesto per indagare i contrasti cromatici e le innovative proposte astratte, soprattutto la luce artificiale, capace di cambiare l’esistenza dell’umanità, di ribaltare la schiavitù secolare degli uomini alla luce naturale. Della velocità affascina in sé il senso di potenza che essa regala all’uomo, come sinonimo di modernità. Il movimento viene così colto in tutti i suoi aspetti, sia negli oggetti, sia nella raffigurazione dell’essere umano.
Il pittore torinese, nelle sue opere, ne coglie l’essenza fino a distruggere la consistenza dell’oggetto, e l’elemento ritmato diventa quasi impercettibile, attraverso rapidi passaggi, punti di fuga e curve di accelerazione. La scomposizione geometrica dello spazio è mirata a visualizzare l’essenza del movimento, perdendo la riconoscibilità dei soggetti, avvolti nel vortice delle linee e nel dissolversi dei colori. Il suo fare artistico, estrapolato dal suo tempo storico, si proietta realmente nel futuro grazie all’ampliarsi del concetto di modernità e progresso, ravvisabile attraverso vivaci effetti di simultaneità, che meglio si armonizzano con lo spazio urbano moderno, oggi come allora. L’immagine del moto e i segni significativi della velocità sono concetti che interessano intensamente l’uomo moderno del futuro e possono essere espressi visivamente perché la percezione è più rapida della parola. Pertanto Balla, dal temperamento mobile di eccezionale inventiva, traduce le ricerche dinamiche predicate dal futurismo, dando vita a una pittura che si libera in fantasie di giocosa vitalità, di entusiasmo perennemente giovanile. Egli appare così come il più autentico interprete di un certo aspetto ottimistico dell’ideologia futurista, fatta di atteggiamenti e gesti rapidi, veloci, scattanti, di ritmi espressivi della forma astratta capaci di aprire nuovi orizzonti e lunghe strade da percorrere.
Lo spirito futurista, nella sua totalità, auspica la modernità, identificabile nel trionfo della macchina, ma soprattutto nelle forze sprigionate dal potere creativo dell’uomo, come artista libero, gioioso e spensierato che sfida il mondo e vince la sua sfida grazie alle doti dell’ingegno e del coraggio. Quindi, l’uomo futurista, interessandosi di tutti gli aspetti comportamentali della vita, è eternamente proteso a sperimentare nuove forme di cultura mediante la tecnica, rifuggendo dalla monotonia e dalla sonnolenza. Di conseguenza, tenta di prolungare il senso del vivere affidandosi alla velocità, alla rapidità delle comunicazioni e dei trasporti. Oggi tale fenomeno è in egual misura presente, in quanto c’è qualcosa di futurista nell’odierna società, veloce, dinamica, tecnologica: in una parola, globalizzata, dove l’uomo cerca di affermare la sua individualità, in assoluta libertà. Quindi, si ricerca ancora questo tipo di conoscenza e di cultura, condizione necessaria per garantire lo sviluppo di una società libera, ottenibile mediante la cooperazione sociale volontaria, unica via possibile per una crescita, dove, come scriveva Ludwig von Mises: “Solo le idee possono illuminare il buio”.
Aggiornato il 25 luglio 2024 alle ore 13:05