Milano capitale economica, della finanza, del design, della moda e, quest’anno, anche capitale della musica live, con una stagione che ha fatto impallidire altre città fino a ieri più blasonate, come Parigi e Londra. E se non fosse stato per il malessere accusato da Bruce Springsteen, che all’ultimo ha fatto saltare la doppietta di concerti, questa estate milanese avrebbe segnato un en plein memorabile. Musica e concerti per tutti i gusti e per ogni età: da Taylor Swift (13 e 14 luglio, Stadio di Milano San Siro) a Zucchero (4 luglio 2024, Milano San Siro), da Vasco Rossi (ben sette concerti da tutto esaurito: 7, 8, 11, 12, 15, 19 e 20 giugno, Stadio di Milano San Siro) a Travis Scott (23 luglio, Ippodromo Snai La Maura di Milano), poi Max Pezzali (28, 29, 30 dicembre 2024, 3, 4 gennaio 2025, Unipol Forum di Milano), Negramaro con Elisa (22 giugni, Stadio di Milano San Siro), Stray Kids (12 luglio, Ippodromo Snai La Maura di Milano), Tedua (29, 30 giugno, Ippodromo Snai La Maura di Milano), Queens of the Stone Age (6 luglio 2024, Ippodromo Snai La Maura di Milano), Calcutta (stasera, Ippodromo Snai La Maura di Milano), Club Dogo (28 giugno, Stadio di Milano San Siro), Bring Me the Horizon (7 luglio 2024, Ippodromo Snai La Maura di Milano), e tantissimi altri artisti che hanno fatto affluire in città decine di migliaia di fan da tutta Italia e dall’estero. E poi le feste di Radio Italia e Radio Deejay, dove i cantanti più seguiti del momento si sono alternati sui palchi di Piazza Duomo e Parco Sempione. Un’estate che ha già segnato tanti record e che spegnerà le luci il 28 settembre (Ippodromo Snai La Maura di Milano), con Aventura. Rimarrà sicuramente negli annali l’organizzazione imponente dei due concerti di Taylor Swift, con 135 camion al seguito e il tutto esaurito in città. Quasi il 30 per cento dei 130mila biglietti sono stati acquistati all’estero, molti dei quali negli Stati Uniti. Unico nel suo genere è anche l’imponente palco a led, che sembrava sfidare le leggi della fisica e che – si dice – solo una ditta belga sia in grado di montare.
Di esagerazione in esagerazione diventa difficile distinguere il vero dall’iperbole, meglio allora diffidare di molte notizie che ruotano intorno alla cantante americana. Non è vero, ad esempio, che gli incassi eccezionali del tour incidano sull’inflazione dell’Unione europea e non è nemmeno vero che fuori da San Siro i fan avessero piantato le tende un mese prima per accaparrarsi i posti migliori. Però, se i giornali economici più seri stimano che l’indotto dei due concerti milanesi di Taylor Swift sia addirittura superiore a quello delle Olimpiadi di Parigi, viene da crederci. In salsa italiana, l’hanno invece fatta da padroni gli emiliani Vasco e Zucchero, che seppur con qualche cedimento al playback (ma avercela la loro energia!), hanno regalato momenti di sintonia assoluta con il pubblico. Il tutto condito da battute e frasi in dialetto, come per dire: “Siamo rimasti quelli delle nostre origini”. Toccante e molto azzeccata è stata la scelta di riproporre le immagini del concerto al Parco Novi Sad di Modena, in cui il maestro Luciano Pavarotti e Zucchero avevano duettato una struggente Miserere, che all’epoca aveva fatto storcere il naso a qualche purista della lirica. Così come è stato un piccolo regalo alla terra emiliana anche quel At salüt che è apparso sugli schermi a fine concerto.
Tutto questo ha comportato un’organizzazione complessa, che ha visto impegnati organizzatori, Prefettura, Forze di polizia, Vigili del fuoco e Comune di Milano. Si calcola che i fan affluiti in città abbiano già superato la popolazione milanese. Certo, qualche disagio è stato avvertito dai residenti nell’area che comprende oltre allo Stadio anche Ippodromo La Maura e l’Ippodromo del galoppo, dove si sono concentrati numerosi concerti, per cui il Comune ha adottato un nuovo regolamento che impone la chiusura degli eventi in anticipo rispetto al passato. Di questa estate “alla grande” si ricordano anche due “chicche” lontane dai fragori e dai decibel sparati a palla. La prima è il concerto di Carla Bruni al Teatro Dal Verme (6 luglio), un’ora di classe, eleganza e carisma da vendere, che ha letteralmente trasportato i suoi estimatori nell’iperuranio. Tanto da far passare in secondo piano il marito nonché ex presidente francese Nicolas Sarkozy, che presente in sala ha ballato insieme al pubblico il riuscito arrangiamento di Miss You dei Rolling Stones, sussurrato dall’ex première dame. La seconda “chicca” è stata la presenza di Roberto Vecchioni al “Trotto grand opening” (11 luglio, Ippodromo Snai La Maura di Milano), una partecipazione che è stata mantenuta riservata fino a pochi minuti prima dell’evento per assicurare la sorpresa. Anche in questo caso, la delicatezza del canto l’ha fatta da padrone. E chissà che il prossimo anno non riusciremo ad ascoltare anche Billie Eilish e Miley Cyrus!
Aggiornato il 17 luglio 2024 alle ore 12:35