“Noi siamo come canne al vento, e il vento è la nostra sorte”. Quale dedica migliore se non questa frase tratta dalla celebre opera del 1913 del Premio Nobel Grazia Deledda, Canne al vento, per dare la giusta cornice alle celebrazioni per “i 60 anni di Porto Rotondo”, in partenza con la serata inaugurale il 19 luglio. L’intuizione è di Marco Carniti, regista, scenografo, che a Porto Rotondo si può dire abbia i natali, visto che suo padre, Dario Carniti, è stato l’industriale di Oggiono (Lecco) che dagli anni Sessanta agli anni Ottanta ha firmato i noti motori fuoribordo. E dunque lui, Marco, ci è cresciuto su questo mare spumoso e battuto dal maestrale, anche quando sua madre, Marika Carniti, nota interior designer, ha sposato il fondatore dell’Istituto di neuropsichiatria infantile, Giovanni Bollea, firmando oltre alla loro villa altre dimore famose. All’estro, alla creatività e conoscenza del luogo di Marco Carniti, il Consorzio ha affidato la direzione artistica degli eventi di Porto Rotondo 60 con lo slogan “Io sono perché noi siamo”, citazione dei bambini africani. L’idea centrale sviluppata da Carniti, regista della scuola di Giorgio Strehler, specialista in testi shakespeariani, con all’attivo messe in scena anche per il Teatro lirico di Cagliari e Giuseppe Verdi di Sassari, è stata quella di celebrare l’appartenenza gallurese della baia dei vip, per restituire questa notissima location di fama internazionale alla “sua Sardegna”. Una sorta di “ri-donazione” ideale dei conti veneti Luigi e Nicola Donà dalle Rose, che nel 1964 crearono dal nulla sul Golfo di Marinella l’approdo esclusivo del jet set italiano ed estero, affiancando il loro nome a quello dell’Aga Khan della Costa Smeralda.
“Il vento è la mia ispirazione – spiega Marco Carniti – perché è il vero protagonista della Sardegna. Perché porta mutamenti che ridisegnano il nostro destino. Ed è la metafora più vicina ai tempi odierni, che colgono il messaggio della Deledda sulla fragilità dell’uomo suscettibile di essere spazzato via in ogni momento della storia, ma allo stesso tempo capace di resistere e rinascere”. Da questo nucleo nasce l’invito a trovare un rapporto nuovo tra uomo e natura, che il regista ha concretizzato selezionando un’installazione particolare: Un bosco di alberi bianchi, ossia 60 alberi stilizzati realizzati da Nicola Filia, scultore e ceramista nato a Carbonia, nel Sud della Sardegna, che accoglierà gli invitati insieme alla madrina della serata, la scrittrice e giornalista Marella Giovannelli. In sottofondo, le citazioni di Grazia Deledda lette dallo stesso Carniti e tradotte in sardo nuorese da Gianni Manca sulle note del trio musicale sardo di Moses Concas, Lucio Manca e Matteo Muscas. Porto Rotondo è suggestione, memoria e soprattutto celebrità. Da Ira von Fürstenberg a Philippe Leroy, a Virna Lisi, Monica Vitti, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Paolo Villaggio, Walter Chiari, Claudia Cardinale, Shirley Bassey, Raquel Welch. Sullo sfondo, la grande Villa Certosa di Silvio Berlusconi nel Golfo di Marinella, dove il Cavaliere amava rifugiarsi con i suoi amici. Ai vip è dedicata la mostra fotografica itinerante Come eravamo…Pop, con gigantografie dei divi anni Sessanta-Settanta e dei leader delle grandi famiglie Agnelli, Bormioli, Bulgari, Ruspoli, Barilla, per non dimenticare due “divine” come la stilista Krizia e l’animatrice dei salotti Marta Marzotto.
Tra le performance volute da Carniti va citata l’esibizione al Teatro Mario Ceroli del gruppo sardo i Mamuthones e il gruppo no gravity Adorato Mar dei Kataklò Athletic Dance Theatre, con le coreografie di Giulia Staccioli, originaria di Cagliari e creatrice di una esibizione acrobatica dedicata all’anniversario. “Le oscillazioni aeree al vento sardo torneranno nella serata di fine agosto – annuncia Carniti – quando chiuderà i festeggiamenti, sul piazzale davanti lo Yachting Club, una singolare compagnia francese: Gratte-Ciel con RoZeo. Si tratta di straordinari acrobati che a sette metri d’altezza ondeggeranno come angeli poetici”. Un’estate di feste quella 2024 di Porto Rotondo 60. Feste in spiaggia ispirate al Don Chisciotte: “A tutti quelli che parlano al vento. Ai pazzi per amore, ai visionari, a coloro che darebbero la vita per realizzare un sogno”, commenta il regista. Poi Una notte tutta Marta, la Festa dei caftani, in omaggio alla contessa Marzotto, musa, madrina e mecenate di Porto Rotondo. Quindi La notte in bianco dei cavalieri erranti, dedicata a Luigi Donà dalle Rose, fondatore insieme al compianto fratello Nicolò dell’insediamento gallurese. E La notte dei poeti, festa in rosso. A proseguire con le Proiezioni cinematografiche al Teatro Mario Ceroli, con i migliori film usciti durante l’anno, oltre a quelli presentati al Festival di Cannes. In omaggio a Grazia Deledda sarà proiettato il nuovo film a lei dedicato: L’amore e la gloria. La giovane Deledda (2024), di Maria Grazia Perria, prodotto da Salvatore Cubeddu. In programma anche il documentario Ci sedevamo sul tappo. Porto Rotondo il borgo inventato di Anna Testa.
Si parlerà di inclusività, in collaborazione con la libreria Ubik di Olbia, con autori vari sul tema: “Ogni unicità ha un valore”. Uno spazio particolare per Francesca Vecchioni, presidente della Fondazione Diversità e Fondatrice dei Diversità Word, attivista e promotrice d’inclusione sociale, figlia del celebre cantautore, che presenterà i suoi ultimi libri. Quello per bambini, intitolato Le avventure del Sotto Sotto. Una città segreta sotto la classe 3C (Salani), scritto a due mani con Luca Trapanese, assessore alle Politiche sociali di Napoli. Mentre nel libro Pregiudizi inconsapevoli (Mondadori) la Vecchioni smaschera con tono ironico e dissacrante gli stereotipi più comuni e aiuta a modificare la percezione della diversità. Per la sezioni libri, la madrina Marella Giovannelli presenterà Così piccoli, così grandi sulle tracce di Charles Stratton, Generale Tom Thumb, e Lavinia Warren, l’affascinante storia di una celebre coppia di artisti in miniatura, entrambi affetti da nanismo, che conquistarono il pubblico. E Luciana Satta parlerà de L’arte di essere figli, la storia dei figli e delle figlie di personaggi celebri nel mondo dell’arte, del cinema, della musica, della cultura. Infine, Porto Rotondo 60 per i bambini con La festa dei pirati, un galeone gigante gonfiabile con travestimenti e battaglie e una poetica Giostra dei cavallini. Conclude Carniti: “In fondo a loro, ai più piccini, sono affidati la memoria e il futuro di questa meta da sogno”.
Aggiornato il 12 luglio 2024 alle ore 13:31