Addio ad Anouk Aimée, la musa di Fellini e della Nouvelle Vague

Anouk Aimée non c’è più. L’iconica attrice francese è scomparsa all’età di 92 anni. È stata l’indimenticabile protagonista de La dolce vita (1960) e 8 ½ (1963) di Federico Fellini, al fianco di Marcello Mastroianni. Fra i film che l’hanno vista protagonista anche Un uomo, una donna (1966) di Claude Lelouch, accanto a Jean-Louis Trintignant, per il quale ha vinto un Golden Globe e ha ottenuto una candidatura all’Oscar e poi, dopo vent’anni, il seguito, Un uomo e una donna oggi (1986). Il suo ultimo film è del 2019: I migliori anni della nostra vita. Interpretato, ancora una volta, insieme a Trintignat, sempre per la regia di Lelouch. “Con mia figlia, Galaad, e mia nipote, Mila, abbiamo l’immensa tristezza di annunciarvi la scomparsa della mia mamma, Anouk Aimée”. È quanto ha scritto sui social la figlia dell’attrice, Manuela Papatakis. “Ero proprio accanto a lei, quando questa mattina si è spenta, nella sua casa, a Parigi”. Secondo Brigitte Bardot, “Anouk Aimée è stata l’attrice del Dopoguerra, la bella misteriosa e talentuosa attrice degli anni luminosi del cinema, la sua morte mi ha colpita al cuore. Perdiamo una donna, un’attrice, un’amica degli animali, un simbolo indimenticabile che mi lascia orfana”. Per Marco Bellocchio, “è stata una delle attrici più belle del mondo, aveva occhi carismatici e una voce profonda. Non doveva fare troppi sforzi sul set, aveva una luce che ammaliava”.

Il vero nome di Anouk Aimée era Nicole Françoise Florence Dreyfus. L’attrice nasce a Parigi il 27 aprile 1932. Viene mandata via da Parigi dai genitori durante la Seconda guerra mondiale. Decide di assumere, come pseudonimo, il nome del suo primo personaggio interpretato nel film La maison sous la mer (1946), Anouk, al quale Jacques Prévert le suggerisce di aggiungere il nome Aimée “perché tutti ti amano” le dice il poeta. Nella sua lunga carriera ha vinto, nel 1980, il Premio per la miglior interpretazione femminile al Festival di Cannes per il film Salto nel vuoto di Bellocchio. Anouk Aimée esordisce a quindici anni. Ma solo negli anni Sessanta ottiene la meritata attenzione dei cineasti. Interpreta la ballerina Lola nel film Lola - Donna di vita (1961) e nel suo seguito del regista Jacques Demy. Poi arriva l’incontro con Fellini. “Federico mi ha incontrato nell’ufficio del mio agente a Parigi – ha ricordato l’attrice – non ho fatto provini, mi ha proposto il personaggio et voila, ero a Roma. La prima scena che abbiamo girato era in via Veneto, Federico mi ha messo alla guida di una Cadillac e io ero terrorizzata, non si rendeva conto di cosa significava guidare in via Veneto per chi come me aveva appena messo piede a Roma”. In seguito, l’affermazione come musa della Nouvelle Vague. È interprete dei film di Agnès Varda, Charlotte de Turckheim, Philippe de Broca, George Cukor e Robert Altman per il quale recita in Prêt-a-Porter (1994). Nel 2002 Anouk Aimée riceve il César alla carriera. L’anno dopo riceve il tributo del Festival del Cinema di Berlino, con l’Orso d’oro alla carriera. “Sono francese – ha dichiarato alla Berlinale – ma ho scelto di lavorare ovunque, ovunque in chiamassero, in Italia come negli Stati Uniti. Ogni mia decisione è stata determinata dall’istinto e molto spesso l’istinto mi ha portato a trascurare il lavoro per la vita privata e i sentimenti”.

Aggiornato il 18 giugno 2024 alle ore 18:21