L’Istituto Luce compie cento anni

L’Archivio Luce raccoglie l’eredità dell’Istituto Luce fondato nel 1924. Più di 77mila filmati e oltre 5 milioni di fotografie dagli inizi del Novecento a oggi. Il patrimonio annovera documenti unici sul Ventennio, sul Dopoguerra e sul Boom economico. Il centenario sarà festeggiato con una serie di eventi. Uno fra tutti: un film a episodi firmato, fra gli altri, da Susanna Nicchiarelli, Claudia Gerini, Edoardo Leo, Michela Andreozzi e Sydney Sibilia. E ancora: una mostra-evento che accoglie il pubblico a Cinecittà. In programma anche varie pubblicazioni, convegni e l’emissione un francobollo ad hoc. “L’Archivio Luce è la biografia visiva del nostro Paese, uno strumento unico per tutti quelli che desiderano comprendere il passato per orientarsi nel presente”, spiega la presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia. La sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni ricorda anche “un’iniziativa con il Luce a Francoforte per la Fiera del libro. L’Archivio Luce ha raccontato tutto il Novecento. C’è dentro una piccola parte di tutti noi. Il nostro compito è tutelarlo, e per questo è centrale la digitalizzazione, per evitare di perdere un pezzo della nostra storia” anche perché “penso la storia vada ricordata in tutte le sue accezioni anche le più negative, per evitare di ripeterle”. Fondamentale anche “arrivare a poter riutilizzare questi archivi, nella chiave in cui lo fanno alcuni artisti “e che ci sia l’utilizzo da parte degli studenti e dei ragazzi”.

La prima iniziativa per il centenario è l’esordio del podcast Luce e Controluce prodotto da Chora Media per Cinecittà e appena arrivato online con la voce narrante di Andrea Zalone, che si immerge nell’Archivio per una storia personale e collettiva a metà strada tra il romanzo distopico e il pamphlet storico. Otto cortometraggi, firmati anche da Massimiliano Bruno, Francesca Mazzoleni, Rocco Papaleo, andranno a comporre il film collettivo a episodi che per ora ha come titolo provvisorio Cento anni di Luce, sul filo conduttore della commedia italiana. “Abbiamo trovato negli archivi moltissimo umorismo”, spiega Michela Andreozzi che esplorerà il tema del femminile in commedia. “Gli speaker nel commentare i vari avvenimenti avevano una certa dose di sarcasmo e cinismo”. Claudia Gerini negli archivi “ha colto temi come quello della sposa perfetta, della vacanza, il benessere raccontati in chiave ironica”. Susanna Nicchiarelli sta lavorando attraverso l’archivio sui mestieri femminili: “Nei filmati ci sono battute di un sessismo. Oggi non si potrebbero più fare, non fanno nemmeno ridere, ma inserite in un contesto nuovo e diverso si può dare a quelle immagini un nuovo significato in relazione con l’oggi”. Inoltre sarà allestita e aperta al pubblico nel Teatro 18 a Cinecittà, lo studio di realtà virtuale dotato di un ledwall tra i più grandi d’Europa, una installazione evento e performance di Quayola per i cento anni del Luce: “Sarà uno studio delle relazioni fra passato, presente e futuro – spiega l’artista multimediale – da una parte è radicato nella tecnologia più sperimentale” e dall’altra nell’archivio, “una documentazione incredibile della nostra storia e del nostro folklore. Lo guardo come un generatore di potenziale nuova storia”. Torneranno nelle sale, nel corso di una programmazione di 30 settimane, 15 film distribuiti da Luce Cinecittà diventate opere di culto: 2046 di Wong Kar-wai, Dancer in the dark di Lars Von Trier, Memento di Christopher Nolan e, fra i titoli italiani, Pane e tulipani di Silvio Soldini.

Aggiornato il 17 aprile 2024 alle ore 16:50