A Palazzo Braschi, “Ukiyoe. Visioni dal Giappone”

"Il mondo fluttuante"

Fino a domenica 23 giugno 2024 è in programma la grande mostra Il mondo fluttuante. Ukiyoe. Visioni dal Giappone. È stata inaugurata dall’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor, dalla direttrice della Direzione Musei civici della Sovrintendenza Capitolina, Ilaria Miarelli Mariani, dall’amministratore delegato di MondoMostre, Simone Todorow di San Giorgio, e dalla curatrice Rossella Menegazzo. L’esposizione presenta centocinquanta opere dell’arte giapponese di epoca Edo, tra il Seicento e l’Ottocento, centrata sul filone artistico detto ukiyoe, termine che può essere tradotto come “immagini del mondo fluttuante”. Come detto, il genera nasce in un periodo specifico, l’epoca Edo, e include rotoli da appendere e da srotolare tra le mani, paraventi di grande formato, dipinti a pennello su seta o carta, stampe realizzate in policromia con matrice in legno su carta. In questa mostra si attraversano circa duecentocinquanta anni sotto il governo militare dei Tokugawa, tempo di pace che porta grandi cambiamenti sociali, economici e artistici.

In mostra i più importanti maestri dell’ukiyoe, con oltre 30 artisti, partendo dalle prime scuole del Seicento fino ai nomi più noti di Kitagawa Utamaro, Katsushika Hokusai, Tōshusai Sharaku, Keisai Eisen e alla scuola Utagawa con Toyokuni, Toyoharu, Hiroshige, Kuniyoshi, Kunisada. L’esposizione si snoda attraverso un percorso di sette sezioni che accompagnano il pubblico alla scoperta di aspetti molteplici del lungo periodo Edo: culturali, estetici, artistici, sociali, politici ed economici. La tecnica dell’ukiyoe fu importata dalla Cina, implementò la diffusione di immagini e libri permettendo una produzione in serie, la produzione di stampe rappresentò un vero e proprio mercato. Rossella Menegazzo, curatrice della mostra sottolinea: “L’ukiyoe, oggi conosciuto in tutto il mondo come il filone artistico giapponese preminente per la forte influenza che ha avuto sull’arte europea dell’Otto e del Novecento, in realtà rappresentò per l’epoca anche un nuovo mezzo di divulgazione – attraverso le immagini e i libri illustrati – di valori culturali nuovi che si andavano imponendo”.

L’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor, commenta: “Sono felice che il Museo di Roma ospiti una così prestigiosa e rappresentativa selezione di un genere pittorico che ha attraversato i secoli, rappresentando un punto di svolta nella storia dell’arte giapponese e influenzando non solo la cultura nipponica ma quella di tutto il mondo. L’ukiyoe ha influenzato infatti numerosi artisti occidentali, da Van Gogh a Monet, fino agli odierni manga, diventando un ponte culturale tra Oriente e Occidente e Roma, che nella sua lunga storia è stata sempre aperta alle altre culture, rappresenta il luogo ideale per accogliere queste opere straordinarie”. La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, coprodotta e organizzata dalla Sovrintendenza Capitolina e da MondoMostre, con il supporto di Zètema Progetto Cultura, curata da Rossella Menegazzo.

Aggiornato il 22 febbraio 2024 alle ore 12:00