Prima di diventare la “Divina creatura”, Laura Antonelli aveva vissuto “un’infanzia disperata e infelice”. Un film di 75 minuti ripercorre il racconto di un’attrice molto amata ma poco conosciuta. Dagli esordi ai grandi successi, dallo sfiorire della bellezza agli ultimi anni trascorsi in solitudine. Senza Malizia – Laura Antonelli, La diva malinconica è un bel documentario firmato da Nello Correale e Bernard Bédarida. Stasera, alle 21, alla Multisala Margherita di Acireale (Catania) si tiene l’anteprima siciliana del film selezionato per i Nastri d’argento. È prodotto da Tipota Movie Company, in collaborazione con Rai Documentari e il sostegno dell’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia (Anvgd). Sceneggiatura e regia sono di Correale e Bédarida, la fotografia è di Antonio Covato e Gino Sgreva, il montaggio è di Covato, il suono di Simone Sciumbata, le musiche di Bruno Moretti e Simone Cristicchi. Per celebrare i 50 anni di Malizia, pellicola di culto di Salvatore Samperi, interpretata da Laura Antonelli, viene proiettata anche la copia del film restaurata in 4k. Senza Malizia è andato in onda in prima serata su Rai 3 il 6 luglio scorso.
Ma chi è veramente Laura Antonelli al secolo Laura Antonaz? Proviene da una famiglia di esuli istriani, profughi in giro per l’Italia nell’immediato Dopoguerra. Ambiziosa e intraprendente, grazie anche a un’indiscutibile bellezza, approda a Roma all’inizio degli anni Sessanta e insegna educazione fisica. Grazie al suo aspetto estremamente fotogenico arrivano le pubblicità televisive, i primi fotoromanzi e alcuni piccoli ruoli cinematografici in una successione di film d’autore e commediole sexy. Nel 1972 sceglie il ruolo che la segnerà per sempre: quello di Angela La Barbera nel film Malizia di Salvatore Samperi, girato ad Acireale, che le vale il David di Donatello e il Nastro d’Argento come miglior attrice protagonista. Fortemente voluta dal regista, Laura Antonelli, che ha appena ultimato Il Merlo Maschio di Pasquale Festa Campanile, con Malizia sbanca i botteghini. Da quel momento la sua vita personale e artistica non sarà più la stessa. Sono gli anni della vita mondana, del successo e delle copertine dei rotocalchi. I viaggi da Roma a Parigi e a Londra, i flirt veri e presunti, il grande amore con Jean-Paul Belmondo. Per Luchino Visconti è “la donna più bella dell’Universo”. Se la contendono i maggiori registi italiani, da Dino Risi a Luigi Comencini, da Mauro Bolognini a Ettore Scola. Le viene così cucita addosso la pelle della sex symbol, un’immagine che delizia il pubblico maschile di mezza Europa. Correale e Bédarida raccolgono le testimonianze di alcune personalità del mondo del cinema che hanno recitato con lei, tra cui: Jean-Paul Belmondo, Giancarlo Giannini, Michele Placido, Claudia Gerini e Daniela Poggi, Dacia Maraini. Ascoltiamo anche i ricordi dei suoi rari amici: Marco Risi, Francesca D’Aloja, Ivan Pavicevac e Simone Cristicchi. Le loro voci sono alternate a fotografie inedite ed estratti di film, tra cui quelli di Luchino Visconti, Luigi Comencini, Mauro Bolognini, Dino Risi, Philippe Labro, Jean-Paul Rappeneau, Claude Chabrol, e all’analisi del critico cinematografico Valerio Caprara. Senza Malizia permette di raccontare i diversi aspetti dell’attrice ed evocare, con garbo e rispetto, gli ultimi anni di un’artista che il pubblico non ha mai dimenticato.
Aggiornato il 18 gennaio 2024 alle ore 15:58