Il mito di Atteone, arcaico e misterico, ci viene raccontato ancora dal poeta latino Ovidio, nel suo capolavoro iniziatico noto come Le Metamorfosi. Come tutti i miti greci, forieri di significati simbolici che vanno ben oltre la sua cruda essenza e anche di là dalla violenza narrata. Così è anche nell’arte pittorica che nei secoli a venire, sino all’età moderna, il mito viene riportato nella sua essenza, fatta spesso di creature colte nella loro carnalità, nell’essere nudi sia che siano umani o dei. Il nudo non è scandaloso, non è fine a sé stesso ne tantomeno osceno.
Ma così pare non esserlo per alcuni studenti e le loro famiglie di credo islamico che, in una scuola francese, si sono scagliate proprio contro il dipinto del Cavalier d’Arpino, uno dei “maestri” di Caravaggio, che ha voluto raffigurare proprio la straziante e magica vicenda di Atteone. Ancora una volta al già folle puritanesimo, all’ignoranza della pseudo-cultura del politicamente corretto, alla pochezza di un pensiero assente nella “dottrina woke”, si aggiunge pure l’incapacità da parte di chi ha una confessione diversa da quella cattolica di sapersi integrare in un tessuto socioculturale non iconoclasta. Il fatto emerge a dimostrare null’altro che la propria insensatezza, la propria limitazione fondamentalista quasi e dovrebbe fare vergognare di sé coloro che la mettono in pratica. Secoli di bellezza racchiusi in tele e in tavole e sui muri hanno dipinto scene di nudità, scene di sangue, mutamenti, carnalità, amori e quant’altro, insegnando all’uomo il significato della vera vita che va ben di là dalla semplice rappresentazione di carni e genitali, trasmettendo attraverso questo il senso eterno di un significato ben più profondo di quello al quale, malamente, arrivano coloro che si stracciano le vesti gridando allo scandalo.
Dio ci scampi, ora e sempre, dai morbosi iconoclasti irrigiditi in un fondamentalismo religioso e di questo neo puritanesimo e salvi con noi tutta l’arte che nei secoli ha dato bellezza e sogno in cambio di un mondo migliore dove si riconosce accetta anche il pensiero dell’altro diversi dal nostro.
Aggiornato il 15 dicembre 2023 alle ore 17:43