“Coup de Chance”: quando il caso non è un caso

“Cinquanta” ma non li dimostra. Lo stesso numero di film girati dal regista Woody Allen, compreso l’ultimo, dal titolo Coup de Chance, al cinema dal 6 dicembre, con Lou De Laâge (Fanny), Niels Schneider (Alain, l’amico del college di Fanny), Valérie Lemercier (Camille, madre di Fanny), Melvil Poupaud (Jean, marito di Fanny). Integralmente girato a Parigi, il film ha un non so che di genuinamente infantile, miscelato alle sequenze intriganti di un thriller romantico, in cui i veri protagonisti (ideologici), da un lato, sono coloro i quali non credono al colpo di fortuna, ritenendosi essi stessi in grado di forgiare gli eventi e il destino che li riguardano, mentre invece, nell’altro campo, si collocano tutti quelli che hanno il sacro rispetto di Sua Maestà “Il caso”. I due volti di questo Giano bifronte sono Jean, il marito di Fanny, la giovane e bella protagonista, e la madre di lei, Camille, che fa del sospetto uno strumento adatto di comprensione degli arcana misteri. L’ambiente sociale in cui si muovono i personaggi di Woody non è poi troppo dissimile da quello dei ricchi ebrei newyorkesi di Un giorno di pioggia a New York, con un ensemble di agiati borghesi, noiosi e annoiati a loro volta, che si frequentano nei loro circoli, ristoranti e case di lusso rigorosamente chiusi sul mondo esterno.

E poiché non ci facciamo mai mancare il lato intello, così al giovane e pregevole intellettuale snob Gatsby di Un giorno di pioggia a New York si alterna l’affascinante Fanny, addetta alla catalogazione di opere di pregio in una famosa casa d’asta, che ha la sua sede prestigiosa in un magnifico edificio collocato nel cuore della Parigi del XIX secolo. Ma dove sta il vero assunto del film? Un po’ banale, invero: il diavolo costruisce pentolacce, in cui cuoce innocenti e malfattori, ma si dimentica sempre i coperchi, sicché qualche rana (ovvero: il fatto increscioso) riesce sempre a saltar fuori e a guastargli la festa del sabba. In fondo, non diceva quel perfido di Karl Kraus che “il diavolo è un illuso se pensa di poter peggiorare gli uomini”? Figurarsi poi se mai potesse riuscire a farlo con le donne che, in base al proverbio antico, ne sanno sempre una più di Lui, il simpatico Maligno! Un socio ti manda di traverso gli affari un po’ loschi? Allora, perché non farlo sparire in circostanze misteriose? Un altro più giovane e bello ti insidia la moglie? Stessa sorte discreta e “a mai più”! Certo, tutto andrebbe a meraviglia se non ci fosse il maledetto imprevisto, il granello di polvere che inceppa i meravigliosi ingranaggi di una raffinata mente delinquenziale.

Perché, poi, sembra volerci dire il sempre geniale Woody, gli esseri umani hanno sempre qualche scomparto ben nascosto in cui, a ben guardare, si trovano sempre le verità di fondo che li riguardano. C’è di più però. Aleggia come nebbia sospesa una domanda inquietante: il diavolo, sempre lui, nelle vesti di Jean, può “comprarsi” con la ricchezza terrena un’anima quasi innocente come quella di Fanny? Del resto, che cosa altro pensare se non questo della moglie-oggetto, avvolta in un bozzolo spesso di banconote e di zeri (dopo l’uno) del conto in banca, della quale vengono assecondati tutti i desideri e addirittura se ne prevengono altri in anticipo non ancora espressi? C’è qualcosa di altro nell’animo del suo demone casalingo, oltre l’esposizione plateale della propria compagna di vita da mostrare nelle riunioni conviviali e nelle grandi occasioni dei ricevimenti ufficiali, ricchi di paillettes e pettegolezzi dell’alta società, in cui scorrono champagne e alcool a fiumi per dimenticare i delitti del troppo denaro? Un demone si può sinceramente innamorare? E di qui, dalla risposta al precedente quesito, nasce spontanea un’altra domanda: un amore vero, un sentimento profondo che non si può sgambettare con un semplice rifiuto razionale (“vorresti tu prenderti uno spiantato, al posto di un marito ultraricco che non ti fa mancare nulla ed è innamoratissimo di te”?), può tagliare una gamba del trono dove siede il diavolo facendolo precipitare nel crepaccio? Fare a pezzi un uomo, questa è la morale, non cancella nulla del ricordo che lascia ai viventi che lo hanno amato. E, a volte, l’angelo annulla bontà sua il Coup de Chance del suo ex collega caduto dal cielo.

Voto: 7/10

Aggiornato il 29 novembre 2023 alle ore 10:34