“Napoleon”, l’ultimo kolossal firmato da Ridley Scott

Una storia d’amore e di guerra del XVIII secolo. È l’epopea di Napoleon, l’ultimo kolossal firmato da Ridley Scott. Il film di 157 minuti, su una sceneggiatura di David Scarpa, nelle sale italiane dal 23 novembre grazie alla distribuzione di Eagle Pictures, è interpretato da Joaquin Phoenix e Vanessa Kirby. L’attore Premio Oscar dà il volto al tiranno francese. L’attrice inglese veste i panni di Giuseppina ovvero Marie-Josèphe-Rose Tascher de La Pagerie. Il lungometraggio è un intenso ritratto dell’ex capitano di artiglieria nato ad Ajaccio. La narrazione prende il via dal momento in cui la ghigliottina fa giustizia della testa imbiancata di Maria Antonietta. Con puntualità filologica, viene messa in scena il racconto della Francia, dalla caduta della monarchia fino a Waterloo e all’ultimo esilio a Sant’ Elena.

“La storia napoleonica – afferma il regista 85enne – è l’inizio della storia moderna. Ha cambiato il mondo, ha riscritto tutte le regole. A parte questo Napoleone era un personaggio singolarmente affascinante per un film, perché era un prigioniero del suo cuore e delle sue emozioni. Certo era un incredibile stratega e anche uno spietato politico, ma ero affascinato soprattutto da un uomo così importante che, mentre sta andando a conquistare Mosca, è ossessionato da ciò che sua moglie sta facendo a Parigi”. Ridley Scott racconta di aver ricevuto una lettera speciale. Circa un anno dopo aver girato Il gladiatore (Gladiator), scrive “un docente senior in una delle grandi università. Mi ringraziava per aver portato in vita l’Impero romano rendendo i suoi studenti entusiasti della materia”. Ora questa stessa operazione c’è sicuramente anche in Napoleon, anche se molti dicono che dietro questo progetto ci sia stata la voglia di portare a termine una cosa che non era mai riuscita a Stanley Kubrick, regista di culto di Ridley Scott.

Aggiornato il 16 novembre 2023 alle ore 18:11