Quella che vedete è la copertina di un corposo libro di e su Marco Pannella. Avendolo curato io non posso che sostenere che si tratta di un qualcosa che non può mancare in ogni biblioteca che voglia essere degna di questo nome. Ora che mi sono debitamente imbrodato, cercherò di spiegare perché è un libro che merita (e il mio merito è davvero minimo).
Ne viene fuori un Pannella che, diversamente da quello che credete di conoscere, in queste pagine si rivela “altro” pur essendo comunque lui. Il libro (ho un infimo merito, quello solo di aver raccolto testi dispersi e smarriti), è costituito da tre sezioni.
La prima sono le corrispondenti francesi di Pannella nei primi anni Sessanta, per il quotidiano Il Giorno. C’è già il Pannella “rompi” che conosciamo (anche lì si occupa di un caso giudiziario, un disgraziato “nessuno” accusato di un delitto, e lui ottiene la revisione della condanna definitiva); un Pannella che convive con il bon vivant amico di Sartre e di Dalida, che si occupa di frodi di vino e di un cenacolo di poeti e poetesse. Un Pannella, forse, sconosciuto anche a molti Radicali.
Poi c’è il Pannella prefatore di libri. Altro che la giustamente nota e celebrata prefazione al libro di Valcarenghi lodata da Pasolini e poco tuttora capita. C’è un Pannella che si occupa di grafica, un Pannella quasi teologo, sia pure eretico, e così via.
Infine c’è un Pannella che racconta il suo Novecento e i personaggi conosciuti e frequentati, da Benedetto Croce a Ernesto Rossi, Mario Pannunzio e la straordinaria galleria di persone che per cinque minuti o per tutta la vita hanno fatto con lui tratti di strada.
Questo libro esce grazie alle cure editoriali e alla tenacia di un radicale storico, che ha fatto storia e continua a farla, Marcello Baraghini. Lui l’ha voluto, lui l’ha “organizzato” graficamente, visivamente, e stampato. Insomma, parte importante della nascita di questo volume è sua.
Il titolo del libro è Pannella racconta, Pannella scrive. Non lo trovate in libreria o su Amazon. Per una scelta politico/editoriale Baraghini si muove all’insegna del “No Amazon”. Però se glielo chiedete ve lo manda; chiede un contributo di 12 euro. Per tutte le altre informazioni: “Le strade bianche di stampa alternativa”.
Aggiornato il 06 novembre 2023 alle ore 16:17