Pubblicato nel 1937 da Mondadori e mai più ristampato, L’America, ricerca della felicità è lo straordinario diario di viaggio scritto da Margherita Sarfatti dopo il suo lungo soggiorno negli Stati Uniti avvenuto fra la primavera e l’estate del 1934. Nella prefazione a questa nuova edizione, Pietrangelo Buttafuoco lo definisce uno “stranissimo taccuino di viaggi”, mentre parla della sua autrice come di una “formidabile cronista”, una “novella Tocqueville” che guarda i grattacieli con il “naso all’insù”.

Suddiviso in venti brevi capitoli a sé stanti, il libro racchiude anzitutto lo spirito di un’epoca. A partire dall’imbarco sul transatlantico Rex alla volta di New York, e passando per Chicago, Washington, Miami Los Angeles e mille altri panorami, la scrittrice ci restituisce un quadro a 360 gradi della società statunitense dell’epoca. Margherita Sarfatti non solo descrive con immensa meraviglia e ammirazione la sacralità delle architetture, la maestosità dei grattacieli, l’immensità di paesaggi sconfinati, la civiltà delle macchine e del ritmo, ma anche lo stile di vita, la mentalità e il carattere degli americani, interessandosi le loro usanze, alla vita degli italo-americani e alla condizione della donna in America. Un reportage fatto di scoperte affascinanti, incontri con uomini potenti e personaggi di spicco, discorsi pubblici, conferenze sull’arte, e persino un colloquio privato con il presidente Roosevelt alla Casa Bianca, con uno stile vibrante che riporta il lettore in piena epoca futurista.

Intellettuale coltissima e intraprendente, Margherita Sarfatti ha ricoperto un ruolo da protagonista nella politica culturale del nostro Paese almeno fino alla fine degli anni Trenta del Novecento, quando avviene la rottura del sodalizio con Benito Mussolini, al quale aveva dedicato nel 1926 la celebre biografia intitolata Dux, divenuta presto un best seller tradotto in decine di lingue. Dotata di straordinario carisma, più conosciuta come critica d’arte e curatrice (negli anni Venti, nel suo salotto milanese e poi in quello romano si riuniscono intellettuali e artisti, da Boccioni a Severini, da Balla a Marinetti, e nel 1922 fonda con il gallerista Lino Pesaro il Gruppo Novecento), è stata anche una autorevole giornalista e ha scritto numerosi libri. Dopo il viaggio americano, Sarfatti si allontana politicamente e personalmente da Mussolini e infine, con la promulgazione delle leggi razziali nel 1938, si trasferisce all’estero, prima a Parigi e poi in Sudamerica. Tornata in Italia dopo la fine della Seconda guerra mondiale, continua a coltivare i suoi interessi culturali e vive fra Roma, Parigi e la sua amata casa di Cavallasca, il Soldo, dove muore a ottantuno anni.

Il volume è impreziosito in copertina da un’opera d’arte: un quadro che il pittore Wladimiro Tulli, tra i protagonisti del cosiddetto Secondo futurismo, dipinse proprio in seguito a un suo viaggio a New York negli anni Novanta, intitolato Ogni giorno t’aspetto, Sandra, a Battery Park.

(*) Margherita Sarfatti, L’America, ricerca della felicità, prefazione di Pietrangelo Buttafuoco, Liberilibri 2023, collana Altrove, pagg. XXII, 342; 24 euro.

Aggiornato il 30 ottobre 2023 alle ore 16:05