Festa di Roma, il viaggio onirico di Alice Rohrwacher

Alla Festa del cinema di Roma è stata presentata La chimera di Alice Rohrwacher. Dopo Le meraviglie (2014) e Lazzaro Felice (2018) la regista toscana ha diretto l’ultimo capitolo della sua trilogia. Un viaggio onirico, tra visibile e invisibile, con un cast d’eccezione: la sorella Alba, Josh O’Connor, Isabella Rossellini, Carol Duarte, Vincenzo Nemolato, Luca Chikovani, Lou Roy-Lecollinet. Il film, mostrato in concorso al 76º Festival di Cannes, sarà nelle sale il 23 novembre con 01 Distribution. La chimera è ambientato nella Toscana degli anni Ottanta. Al centro della storia figura un gruppo di tombaroli che si guadagna da vivere trafugando reperti etruschi. “Questo film – afferma la regista – evoca la memoria della mancanza, ciò che ci manca. A tutti manca qualcosa. Qualcosa di materiale ai tombaroli, ma c’è a chi manca un amore, a chi una figlia. Questa mancanza ci accomuna più di quanto si possa pensare. Era un soggetto spigoloso e ho cercato di raccontarlo con leggerezza. Nel passato io cerco una radice comune, qualcosa di cui tutti possiamo avere memoria anche se non l’abbiamo vissuta e che quindi ci possa riconciliare gli uni con gli altri parlerei di una memoria involontaria. Cerco di evocare una memoria”.

Alice Rohrwacher si dice curiosa di vedere come sarà accolto il lungometraggio. “Non vedo l’ora che esca in sala – dice durante l’incontro con la stampa – perché è un film aereo e ha bisogno di radiarsi al pubblico e sono sicura che il pubblico è pronto a forme narrative nuove, diverse. Abbiamo un giudizio negativo del pubblico, pensiamo che sia pronto solo a narrazioni classiche ma io sono certa che il pubblico è pronto. E lo sono anche i giovani. Lavorando sul tempo, sul passato, sull’archeologia volevo mettere nel film anche l’archeologia di questo strumento che amo, del cinema. Mettendo dentro sia i supporti – dal 16mm al super 16mm al 35mm – che hanno permesso al cinema di ampliare la sua possibilità narrativa, sia i momenti della storia del cinema, il cinema delle origini. Il mio riferimento è il cinema di Buster Keaton, più che le comiche – aggiunge – ma ci sono anche citazioni di Bud Spencer e Terence Hill. La libertà è qualcosa che risplende e dà una luce al film. Dà accesso a delle fonti che hanno nutrito la mia memoria”.

Come sempre nel film di Alice Rohrwacher recita, seppure stavolta in un ruolo non da protagonista, la sorella Alba. “Il mio è personaggio di Frida che ci siamo divertite a mettere in scena andava ad attingere al codice delle fiabe per la sua genesi – racconta l’attrice – rappresenta l’avidità, è un’entità immateriale. Rappresenta la brama di ricchezza che affligge l’umanità. Con Alice ci stiamo divertendo a raccontare, naturalmente nel suo mondo, dei personaggi sempre più neri. Nelle Meraviglie e in Lazzaro felice i miei personaggi hanno grande empatia. Poi ne Le pupille fino al personaggio di Frida de La chimera l’empatia è meno presente e ci dà la possibilità di osare e stupirci di noi stesse e anche del lavoro che possiamo fare insieme”.

Aggiornato il 27 ottobre 2023 alle ore 09:14