“Killers of the Flower Moon”, Scorsese racconta una storia di sopraffazione

Il 19 ottobre arriva in sala Killers of the Flower Moon. L’epopea western firmata da Martin Scorsese, interpretata da Leonardo DiCaprio e Robert De Niro, racconta una storia di sopraffazione. All’inizio del XX secolo, la scoperta del petrolio trasforma l’esistenza degli Osage, un popolo di nativi americani che diventa improvvisamente ricco. Il benessere attira l’interesse dei bianchi che iniziano a manipolare, estorcere e sottrarre con l’inganno i beni degli Osage. Fino all’omicidio. Il film del maestro americano punta su una storia d’amore e tradimenti, delitti e misteri in un intrigo avvincente per la scoperta della verità. Il 26° lungometraggio di Scorsese è tratto dal bestseller di David Grann (tornato in libreria con Corbaccio). Ambientato nell’Oklahoma degli anni Venti e con due premi Oscar nel cast, DiCaprio e De Niro, a cui si aggiunge la bravissima e intensa Lily Gladstone, il film, già passato in anteprima fuori concorso a Cannes, arriva in sala con 01 Distribution. Nella pellicola figurano anche Jesse Plemons, Brendan Fraser, John Lithgow.

Oltre tre ore e mezzo di durata avvincenti mostrano il racconto di un pezzo di storia americana poco conosciuta. Il paradosso è che i bianchi relegano gli Osage in quelle terre proprio perché ritenute orribili, una bruttezza invece molto amata dai nativi americani convinti che i bianchi, proprio per questo motivo, non se ne sarebbero mai interessati. In pochi anni invece gli Osage diventano i più ricchi del mondo. E con l’arrivo dei soldi la criminalità prende il controllo di tutto e uccide. Protagonisti di questa storia DiCaprio nei panni di Ernest Burkhart, un balordo non troppo sveglio che sposa per interesse una ricca Osage (Gladstone, una sorta di Monna Lisa precolombiana). Un matrimonio quest’ultimo voluto dallo zio manipolatore e criminale (un grandissimo De Niro) che è al centro di questa macchina di sfruttamento degli Osage. Il film, un’esclusiva per l’Italia Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema, è stato definito dallo stesso Scorsese “un western che si svolge tra il 1921 ed il 1922 in Oklahoma, in cui vediamo senz’altro dei cowboy che oltre ai cavalli hanno pure delle automobili”. In quella regione insieme ai soldi, dice ancora il regista “sono sbarcati gli avvoltoi, l’uomo bianco, e tutto è andato perduto. Lì la criminalità aveva un controllo così capillare su ogni cosa che era più facile andare in galera per aver ucciso un cane che un indiano”.

Aggiornato il 11 ottobre 2023 alle ore 18:57