Sergio Castellitto è stato designato alla presidenza del Centro sperimentale di cinematografia. Dopo l’azzeramento che questa estate ha mandato via i vertici con un anno e mezzo di anticipo, grazie all’emendamento della Lega al decreto Giubileo approvato il 3 agosto dal Senato e i rumors già alla Mostra del cinema di Venezia, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha designato il regista e attore romano alla presidenza della gloriosa scuola di cinema italiano. Pupi Avati, Giancarlo Giannini, Cristiana Massaro, Andrea Minuz, Santino Vincenzo Mannino e Mauro Carlo Ciampotti sono stati designati componenti del Consiglio di amministrazione. I primi tre sono stati scelti e nominati direttamente dal ministro, gli altri sono nominati su proposta degli altri ministri. L’iter deve completarsi: trasmessi i nomi, le commissioni Cultura di Camera e Senato dovranno esprimere il proprio parere entro 20 giorni. Quest’estate l’azzeramento della dirigenza guidata da Marta Donzelli aveva fatto clamore per il sit in a piazza Montecitorio degli studenti, il presidio permanente a Via Tuscolana, gli appelli e il sostegno di grandi nomi del cinema, da Paolo Sorrentino a Wim Wenders, da Gianni Amelio a Nanni Moretti, contrari alla manovra.
“La designazione di un presidente come Sergio Castellitto è bipartisan e sgombra ogni polemica”, commenta all’Ansa Pupi Avati che è in qualche modo sponsor del cineasta. “Io sono nel Cda con la mia storia di 54 film e con me ci sono persone di alto profilo, a cominciare da Giancarlo Giannini che ha un curriculum di attore come nessun altro italiano. Posso dire? I nuovi vertici indicati del centro sperimentale di cinematografia sono frutto di scelte per competenza e non di appartenenza”. Castellitto non rilascia dichiarazioni, a Venezia a inizio settembre con le prime voci non aveva nascosto che si trattava per lui di “un’idea affascinante”, ribadendo – come sottolineato da Avati – di non sentirsi un nome di appartenenza “ma di competenza e sicuramente questo è stato recepito”. Il Csc non si esprime in attesa che l’iter si completi.
Avati è convinto che “si è intervenuti con molta ambizione e sono d’accordo perché il Centro sperimentale se lo merita. È la migliore scuola di cinema, ha una storia davvero gloriosa, e tale deve tornare. E poi il comitato scientifico non è stato ancora nominato, sarà ricco”. Quanto alle polemiche di quest’estate, le proteste, le firme e gli appelli, all’Ansa, Avati risponde così: “Erano strumentali a una parte, il nome di Castellitto mi sembra indiscutibile”. È la linea del ministro Sangiuliano: “La designazione di un Cda di così alto profilo guidato da una personalità di assoluta qualità umana e professionale come Sergio Castellitto e composto da nomi prestigiosissimi, ci fa capire quanto le polemiche dei mesi scorsi fossero pretestuose. Volevamo elevare la qualità e lo abbiamo fatto”.
Aggiornato il 05 ottobre 2023 alle ore 18:21