“The Palace”, il Capodanno grottesco di Polański

Arriva in sala domani The Palace del 90enne Roman Polański. Il film grottesco popolato da personaggi pittoreschi. Il lungometraggio è stato proiettato alla Mostra del cinema di Venezia fuori concorso. Il cineasta, nelle note di regia, definisce la pellicola “una commedia un po’ brusca e sarcastica, severa nei confronti dei personaggi del film, ma non priva di un tocco di indulgenza e simpatia”. L’opera racconta la storia del Palace Hotel, un albergo di gran lusso situato all’interno di un castello inizi Novecento tra le montagne svizzere. Il 31 dicembre 1999 si vive all’ombra del Millennium bag, l’ipotetica fine del mondo non solo digitale. L’hotel si prepara ad accogliere ospiti ricchi ed eccentrici abituati da sempre a pretendere il meglio. “Alle otto in punto ceneranno ai nostri tavoli delle persone davvero importanti. Le vite di milioni di persone dipenderanno dall’umore con cui questi se ne andranno la mattina dopo. È nostro dovere assicurarci che non gli si atrofizzino le chiappe perché le sedie sono troppo dure, che si rimpinzino di caviale fino a esplodere e che lo champagne gli esca dal naso e dalle orecchie. È chiaro?”, dice così come un vero generale Hansueli (Oliver Masucci), dirigente dell’albergo e asse intorno a cui tutto ruota, è lui infatti il capo del nutrito staff di camerieri, facchini, cuochi e receptionist. 

Tutto viene così curato e preparato nel dettaglio, ogni richiesta e vizio degli illustri ospiti deve essere soddisfatto alla perfezione. Ma l’assurdità e il degrado che raggiungeranno festa e partecipanti, saranno del tutto imprevedibili. In questo Titanic pronto ad incontrare il loro iceberg, tanti grotteschi personaggi tra cui un irriconoscibile Luca Barbareschi (che è anche il produttore del film) nei panni di un ex pornostar, donne non più giovani stravolte dalla chirurgia estetica (Sydne Rome), un Mickey Rourke decotto in parrucchino, un gruppo di brutti ceffi russi preoccupati di mettere al sicuro sei valigie piene di denaro, una Marchesa (Fanny Ardant) con un cane che mangia solo caviale e, infine, il nostro Fortunato Cerlino nei panni di Tonino, assistente di Hansueli. 

“Per quasi mezzo secolo – scrive sempre Polański nelle sue note – ho frequentato un luogo in Svizzera dove si trova un hotel di lusso, appartenente alla categoria 5* Superior Hotel, noto come Gstaad Palace. Ho osservato la vita di questo albergo, dove soggiorna un’élite estremamente ricca e poliglotta, attorno alla quale si muove il proletariato dell’hotel. Questi due mondi sono, a loro modo, esilaranti, a volte persino grotteschi. Tutto li separa, a partire dalle loro opinioni politiche. Li unisce solo la figura del direttore dell’albergo che si prende cura di tutti e cerca di accontentare tutti, a volte in verità leccando i piedi sia ai clienti che ai subordinati. Con abilità diplomatica – sottolinea il regista – trova una via d’uscita dalle situazioni più improbabili”. 

Aggiornato il 27 settembre 2023 alle ore 19:12