Gli autori e sceneggiatori hanno raggiunto un’intesa con i produttori hollywoodiani. Lo rende noto il sindacato Writers Guild of America (il sindacato che rappresenta più di undicimila autori). L’accordo, trovato dopo 146 giorni sciopero, prevede un nuovo contratto triennale degli scrittori di cinema e tivù e dovrà essere ratificato dalla maggioranza degli iscritti alla Wga, ma di fatto pone fine alla mobilitazione cominciata il 2 maggio. Resta in sciopero invece il sindacato degli attori (Sag-Aftra), con cui i produttori dovranno riaprire il tavolo della contrattazione, saltato a metà luglio. “L’accordo è stato possibile grazie alla solidarietà degli iscritti e allo straordinario supporto degli altri sindacati dello spettacolo”, si legge nella nota inviata ai propri iscritti dalla Wga pochi minuti dopo le 19 (le 4 di lunedì in Italia).
“Possiamo dire con grande orgoglio che questo accordo è eccezionale – si legge ancora nella lettera – e che prevede passi avanti significativi per autori e sceneggiatori di tutti i settori. Quello che resta da fare al nostro staff è assicurarsi che tutto venga messo nero su bianco in modo appropriato. E anche se non vediamo l’ora di condividere con voi i dettagli di ciò che abbiamo ottenuto, non possiamo farlo finché non avremo messo l’ultimo puntino sulla i”. L’accordo è definito “provvisorio” perché manca la stesura finale del documento e perché dovrà essere esaminato dalla direzione della Wga e poi approvato dalla maggioranza degli iscritti, tramite voto online: un passaggio indispensabile, anche se il “sì” della base è scontato. Questo voto potrebbe arrivare già domani e di fatto sbloccare la situazione di stallo autoriale che va avanti da mesi e che ha bloccato sceneggiature di film e serie tivù attesissime, come l’ultima stagione di Stranger Things.
L’ultima volta che autori e attori avevano scioperato assieme era stato il 1960, a capo del sindacato degli attori c’era Ronald Reagan e la protesta durò venti settimane e sei giorni, 146 giorni esattamente. La speranza è che questo segnale distensivo porti presto ad un accordo anche per gli attori. Nel giugno scorso la Director’s Guild, il sindacato dei registi aveva rinnovato il proprio contratto triennale con gli studios, di fatto rimanendo fuori dalla protesta (anche se sempre in solidarietà con autori e attori). Il sindacato dei registi ha dichiarato in un comunicato di sostenere l’accordo provvisorio con gli sceneggiatori e ha esortato gli studios a riprendere i colloqui con gli attori: “Ora è tempo che l’Amptp torni al tavolo con Sag-Aftra per rispondere alle esigenze degli artisti”.
Aggiornato il 25 settembre 2023 alle ore 17:15