Woody Allen incanta il Lido con il suo cinquantesimo film, Coup de Chance. Il maestro del cinema newyorkese torna alla Mostra del cinema dopo sedici anni di assenza. Un po’ come aveva già fatto in Match point, il regista 87enne affronta il tema dell’importanza del caso nella vita. Coup de Chance, fuori concorso a Venezia 80, è un giallo, leggero ed elegante che affascina pubblico e critica. Il film, che sarà distribuito in Italia da Lucky Red a partire dal 6 dicembre, è girato interamente in francese. Ambientato a Parigi, racconta le vicende della bella Fanny (Lou de Laâge), una donna felicemente sposata con Jean (Melvil Poupaud), un ricco imprenditore dal lavoro misterioso. Quando però Fanny, che lavora in una galleria d’arte, incontra “casualmente” un vecchio compagno di scuola Alain (Niels Schneider) che la riporta a quegli anni in cui lei era più autentica, inizia con lui una storia d’amore burrascosa e dagli sviluppi imprevedibili. “Sono sempre stato molto fortunato nella vita”, esordisce in conferenza stampa il regista. “Ho avuto genitori che mi amavano, moglie e figli e, a quasi 88 anni, non sono mai stato un giorno in ospedale. Anche come regista poi mi è andata bene e spero che per me questa fortuna continui”. Sulla sua fascinazione per la morte che condivide con Ingmar Bergman dice solo: “Non c’è nulla che si possa fare contro di lei, è davvero una brutta cosa che esiste. Possiamo solo non pensarci, distrarci”. A chi ricorda al regista di Provaci ancora Sam che omicidio, adulterio e trionfo del caso sono anche i temi di un classico come La regole del gioco di Jean Renoir, Allen replica: “Non ci avevo pensato, ma in realtà tutti questi temi fanno parte della drammaturgia classica dai greci, i miei film hanno spesso toccato questi temi è inevitabile”.
Quando tornerà a girare nella sua New York? “Ho già una bellissima idea da girare nella mia città. Se qualche folle si fa avanti e dice che vuole finanziarla, io sono pronto”. Perché girare un film in francese? “Tutti noi siamo cresciuti con i film europei e abbiamo sempre sognato di fare un film europeo classico. Avevo voglia di sentirmi un regista francese, tedesco, italiano, insomma un regista europeo”. È vero che è più bravo a scrivere i ruoli femminili? “A trent’anni quando scrivevo i ruoli per me ero bravo anche per i ruoli maschili, ma mi sono riusciti sempre meglio quelli femminili”. In conferenza stampa si registra una piccola polemica con Vittorio Storaro, che ha curato la fotografia di Coup de Change, quando la moderatrice lo introduce chiamandolo direttore della fotografia: “Questo è un vecchio modo di chiamarci ed è una mancanza di rispetto per il regista, che è l’unico direttore di un film e della fotografia cinematografica. In realtà, sono un autore cinematografico. Un film è come un’orchestra dove tutti sono in qualche modo coautori”.
Prima del successo di critica e pubblico Woody Allen subisce una contestazione di cui, probabilmente non si è neppure accorto. Una trentina di persone, soprattutto ragazze, assiepate dietro le transenne, hanno accolto il passaggio del regista sul tappeto rosso con urla di contestazione. “Stupratore!”, hanno urlato le contestatrici mentre il regista attraversava il tappeto soffermandosi davanti ai flash dei fotografi. La vigilanza ha poco dopo allontanato il gruppo, che allontanandosi ha gridato anche “Abbasso il patriarcato!”. La protesta è legata alle accuse di molestie sessuali dalle quali il regista è stato totalmente scagionato per due volte. A fronte del gruppo di contestatori, Allen è stato accolto con applausi e urla da oltre cinquecento fan che lo attendevano già da un paio d’ore. Tanti anche i giovani che hanno chiesto un autografo al celebre regista che prima di entrare nella Sala Grande per la proiezione del suo film si è avvicinato per accontentarli. All’ingresso della sala, altre 300 persone circa attendevano il regista per salutarlo prima dell’entrata.
Aggiornato il 06 settembre 2023 alle ore 10:11