Csc, Sangiuliano: “Castellitto? Ora godiamoci la Mostra di Venezia, poi si vedrà”

Sergio Castellitto potrebbe assumere la presidenza del Centro sperimentale di cinematografia. Gennaro Sangiuliano, interpellato dall’Adnkronos, non conferma e non smentisce. “Ora godiamoci la Mostra di Venezia, poi si vedrà”, risponde il ministro della Cultura. La notizia della possibile nomina di Castellitto, anticipata da Dagospia nel giorno dell’inaugurazione della Mostra del Cinema di Venezia, ha fatto rapidamente il giro del web. Nel caso in cui l’indiscrezione venisse confermata nei prossimi giorni, l’attore e regista pluripremiato, succederebbe a Marta Donzelli che aveva lasciato la presidenza il 4 agosto, in seguito al varo del decreto legge in cui si disponeva il rinnovo dei vertici del Centro sperimentale entro 30 giorni. Sulla scia del decreto, si erano dimesse anche le consigliere di amministrazione Cristiana Capotondi e Guendalina Ponti.

Intanto, stamattina Sangiuliano ha scritto una lettera al Corriere della Sera per replicare all’intervento di Matteo Renzi, in relazione allo “spoils system senza precedenti per le soprintendenze che umilia la dirigenza dello Stato”. Il ministro è durissimo. “È falso. L’attacco alle Soprintendenze – scrive – non c’è. La norma sulla riorganizzazione del Mic non tocca i Soprintendenti ma rimodella il vertice del Ministero, passando dal modello delle 11 Direzioni generali centrali coordinate dal Segretario generale a quello più snello e funzionale dei 4 Dipartimenti”. La formula è già stata adottata “da altri ministeri senza alcun scandalo. Cosa c’entra questo con la nomina dei soprintendenti, che per legge viene decisa dal Direttore generale competente e non dal Ministro? Nulla – osserva –. Infatti, il meccanismo è rimasto identico”. Dibattere politicamente “è legittimo ma è intellettualmente onesto farlo sulla realtà”. A Renzi “è sfuggito anche che importanti dirigenti del Ministero, fra cui il professor Massimo Osanna, nominato direttore generale dei musei dai miei predecessori, si è espresso a favore della riforma. Ecco: uno di quelli che nelle fantasie dell’ex segretario Pd dovrei decapitare applaude alla ghigliottina”. Sangiuliano aggiunge che, “quando sono rimasti vacanti i posti di soprintendente, i successori sono stati nominati dal direttore generale e scelti internamente all’amministrazione. Ad esempio, al posto della soprintendente di Milano, passata a Firenze, è andata quella di Venezia. Dunque, nessun marziano”. Il ministro risponde sul tema anche al professor Sabino Cassese: “Nessun direttore generale è stato da me sostituito e tre per i quali scadeva il mandato sono stati riconfermati. Dunque, come è possibile che le stesse persone che erano competenti quando c’erano altri governi ora siano diventati incompetenti o, peggio, coincidano con la sedicente volontà dei partiti di allungare le mani sullo Stato?”.

Aggiornato il 31 agosto 2023 alle ore 20:01