Dopo questo “luglio più caldo di sempre”, con temperature tanto alte, non resta che immergerci in una lettura che le alte temperature le tratta veramente. Mi riferisco a un testo che è un punto di riferimento per chi vuole avvicinarsi (e non solo avvicinarsi) allo studio dell’Alchimia: Il laboratorio alchemico di Atorène (Edizioni Mediterranee).
“L’alchimista è un filosofo che studia la Natura con gli occhi di un bambino”, su queste premesse quindi, sembra abbastanza facile intraprendere la lettura del libro. In verità nulla è più difficile che riportare noi stessi alla semplicità dei bambini. Solitamente chi si avvicina a letture di questo tipo, lo fa perché è affascinato dai misteri di un passato mitico e quasi fantastico, in cui alchimisti e stregoni preparavano materie e materiali con l’uso di forni e alambicchi. Atorène ci racconta questo mondo con le dovute ed esaustive spiegazioni, con serietà e rigore, dandoci una sorta di vademecum dell’Alchimista, con tanto di necessarie premesse per intraprendere l’Arte e continuarla secondo le regole e le pratiche che questo manuale indica con un linguaggio abbastanza comprensibile.
Dico abbastanza perché, come molti sanno, il linguaggio usato dagli alchimisti è ambiguo, metaforico, occulto. Ma con un po’ di pazienza, e la dovuta attenzione, si potranno cogliere piccoli grandi segreti che contribuiranno a rendere la ricerca e le operazioni più chiare e (per chi decidesse di mettersi davvero all’opera) possibili. Nel testo, infatti, ci sono i riferimenti al lessico, le buone regole per costruire un forno, le unità di misura di una volta, le polveri e le loro leggi, riferimenti a trasmutazioni avvenute in passato, schemi di lavoro, tavole degli elementi, approfondimenti vari. Non mancano riferimenti ai grandi del passato.
Un testo imprescindibile per chi veramente volesse cimentarsi negli esperimenti e sicuramente interessante per i riferimenti e le tante notizie, oltre che per le immagini e le operazioni indicate. La buona regola, quando si vogliono affrontare simili questioni, è quella suggerita da Paolo Lucarelli − fisico, noto alchimista contemporaneo, storico e prezioso collaboratore delle Mediterranee − il quale in un suo scritto suggeriva che “nella Grande Opera tutto deve soddisfare la necessità ineluttabile e naturale – ovvero secundum naturam – che appartiene all’essenza della manifestazione spirituale, ovunque ci si trovi, in laboratorio o alla scrivania”.
Perché, se si cerca di trasmutare il piombo in oro, ma si soffre il caldo del forno, allora è consigliabile (oltre che utile) starsene al fresco, con Il laboratorio alchemico sulla scrivania, leggere e riflettere.
Il laboratorio alchemico, Atorène, Edizioni Mediterranee, 1996, pagine 352, euro 42,75
Aggiornato il 09 agosto 2023 alle ore 14:46