Ritratti. “Figli di un altro Dio”: il primo romanzo di Pasquale Sorrentino

Scanzonato. Giramondo. O meglio girovago, tra redazioni e notizie: dieci anni a Perugia, due a Grosseto. Poi il ritorno, come direbbero in Maremma, all’ovile. Cioè a Polla. E in questo piccolo Comune in provincia di Salerno è ambientato Figli di un altro Dio, il primo romanzo – un noir – di Pasquale Sorrentino. Collaboratore de Il Mattino, blogger: quelli bravi direbbero cronista di razza. Lui che, alla cronaca, c’è arrivato dopo aver seguito per diverso tempo lo sport. Ma il viaggio, se vogliamo, è collegato. Come spiega all’Opinione lo stesso autore: “La cronaca è figlia dello sport. Quest’ultimo mi ha aiutato a descrivere quello che vedo”. Si occupa di cronaca nera – quella rognosa – e giudiziaria. Ha indagato sul malaffare nel Sud Italia. E collabora pure con alcune testate locali, oltre a essere autore di trasmissioni giornalistiche d’inchiesta. Ha una pagina social molto seguita – La Mosca del Mattino – dove racconta il suo “micromondo”.

“Non volevo fare lo scrittore” ammette l’autore ai nostri taccuini. Però l’inattesa piega degli eventi prende altre vie. E tutte le strade, nel suo caso, lo riportano a Polla “una zona per cui provo un grande amore. E tanta riconoscenza”. Nella cittadina è ambientata la storia (Caffèorchidea, 230 pagine. L’editore è Giuseppe Avigliano, la copertina è di Stefano Marra). Qui avveniene un misterioso omicidio di un maestro appena ritornato, da Milano, nel piccolo paese del sud. Toccherà alla tenente Eleonora Posca e al maresciallo Carmine Lupo indagare sul delitto, perché il capitano Edoardo Orsato è concentrato su alcuni rapimenti di bambini. In un susseguirsi frenetico di eventi emergeranno una serie di misteri all’ombra del sublime convento di Sant’Antonio che domina su Polla.

“Ho preso spunto da una leggenda che mi raccontava nonna – confessa Pasquale Sorrentino – e tanti personaggi del paese, con le loro caratteristiche, ci sono nel libro, con i loro piccoli difetti o con le loro caratteristiche peculiari. Tutti a Polla hanno letto il libro. Qualcuno ha pure chiesto se può comparire in un eventuale seguito. Proprio come in un film”.

Un secondo lavoro, veramente, è già in cantiere. Ma non aggiungiamo altro. Nel frattempo, c’è Figli di un altro Dio, che entra a gamba tesa nell’antica quiete di un paese dell’entroterra per farne il palcoscenico di un dramma imprevedibile. E nel farlo, non lascia indietro le storie di paese – e chi è di paese sa bene come vadano le cose – che da sempre si tramandano di casa in casa. Leggende che nascondono piccole verità e che costituiscono l’anima – e le ombre – di ogni piccola comunità.

Per il resto c’è il libro – è già in ristampa – e tutta l’umiltà di Pasquale Sorrentino: “Sono felice e frastornato”. Cronista di razza che non dimentica le sue origini. Proprio come succede a un provinciale che si rispetti. E chi è provinciale, nel senso più positivo del termine, queste le cose le sa bene. Perché non si scorderà mai da dove è partito. Che è poi il posto dove, prima o poi, tornerà.

(*) Pasquale Sorrentino, “Figli di un altro Dio”, Caffèorchidea, 2023, 230 pagine, 18 euro

Aggiornato il 22 luglio 2023 alle ore 10:25