Che cosa si intende con “paternalismo libertario”? E perché tale nuova tecnica di governo, se adottata, metterebbe a rischio la nostra libertà? I sostenitori di questo approccio, come il premio Nobel per l’economia Richard H. Thaler, ritengono che sia possibile accrescere, con strumenti non coercitivi, il benessere degli individui spingendoli “gentilmente” verso le scelte che farebbero in condizioni di piena razionalità.
Il libro di Sergio Di Filippo – pubblicato da Ibl Libri e disponibile sul sito Ibl, Amazon e nelle librerie – dopo aver richiamato brevemente le origini e lo sviluppo dell’economia comportamentale, ossia il campo di studio alla base del paternalismo libertario, passa al vaglio i fondamenti della teoria del nudge o “spinta gentile”, evidenziandone limiti e incongruenze. I fautori del paternalismo libertario ritengono che esista un solo modo di essere razionale, senza tenere conto della diversità delle preferenze e delle situazioni individuali, e che debba essere lo Stato a rimediare alle “trappole mentali” o bias cognitivi, senza fornire prove della superiorità dell’intervento pubblico rispetto alle azioni autocorrettive delle persone e agli strumenti di mercato.
Il paternalismo libertario, che consiste in un vero e proprio ossimoro, presenta inoltre problemi etici, configurando un nuovo metodo di governo che sfrutta le inadeguatezze cognitive degli individui per indurli a compiere determinate scelte. L’interferenza che i nudge manipolativi producono nel processo decisionale lede pertanto l’autonomia individuale e pone il problema del controllo democratico su questa nuova forma di potere.
(*) Sergio Di Filippo, avvocato e dottore di ricerca in Diritto costituzionale e pubblico generale, è attualmente consigliere parlamentare della Camera dei deputati.
(**) Nudge, una spinta poco gentile? Limiti e rischi del paternalismo libertario , collana Policy, Ibl Libri 2023, 130 pagine, 15 euro.
Aggiornato il 20 luglio 2023 alle ore 12:39