L’ultima fatica di Giovanni Sessa, “Icone del possibile. Giardino, bosco, montagna”, esprime una compiuta filosofia della natura all’interno di un antico pensiero tradizionale, talmente obliato da sembrare nuovo: la natura, nelle sue varie manifestazioni e regni, non come creazione di un lògos trascendente, ma di una dynamis, di una forza immanente. In questo contesto “gentile” – termine più appropriato di pagano – il giardino, il bosco e la montagna ne costituiscono delle vere icone. E nella vita vissuta Giovanni Sessa è un vero pontefice massimo dell’ultima.
Il testo passa in rassegna tutto il pensiero inerente, citato con dovizia e precisione. Se fosse letto dall’attuale presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ne potrebbe ricavare il sistema d’idee portante per la visione da lei più volte enunciata: un partito conservatore è, di per sé, per la conservazione della natura. Ma con l’uomo dentro, coautore del giardino in Giovanni Sessa.
Mi fermo qui, perché – per ragioni di spazio – non posso perdermi nella “selva oscura, et aspra e forte” delle citazioni. Tutte appropriatissime e illuminanti. Lascio il piacere al lettore.
(*) Giovanni Sessa, “Icone del possibile. Giardino, bosco, montagna”, Oaks editrice, 25 euro
Aggiornato il 11 luglio 2023 alle ore 12:03